Ecco il sito della gogna porno ​per umiliare le donne sul web

Migliaia di foto e video hard rubate. Tutto gratuito e all'insaputa delle protagoniste. L'obiettivo: insultare le ragazze, spesso minorenni

Ecco il sito della gogna porno ​per umiliare le donne sul web

Non importa se è una foto privata o uno scatto intimo. Scaricata da Facebook o da Instagram. Non conta neppure se l’immagine che stai condividendo è di un’amica, della fidanzata o persino della moglie. Sul sito della gogna porno le uniche cose valide sono insultare e scambiarsi pareri sessuali. All’insaputa delle protagoniste.

Quella di cui vi stiamo parlando è una vera e propria bacheca web dell’umiliazione. Il fondo più scuro di un pozzo con l’acqua già putrida. Si tratta di una piattaforma online in cui ognuno, senza bisogno di registrazione, può caricare scatti (normali o pornografici) di persone ignare di essere finite in Rete. Può essere una persona sconosciuta e di cui si trovano foto sui social, oppure un’amica prosperosa, o ancora una ragazza con cui si ha un cattivo rapporto.

Perché farlo? Semplice: per fare in modo che altri utenti rovescino insulti contro di lei. Basta prendere una qualsiasi istantanea (anche una normale foto profilo di Facebook), caricarla nel sito e attendere che qualcuno inizi a commentarla. “Questa è Francesca, fighetta milanese”, scrive un anonimo divulgando l’immagine Fb della ragazza (che ovviamente non sa di essere finita nel calderone). E giù insulti di ogni genere.

La bacheca dell’umiliazione - di cui eviteremo di fare il nome per non favorire ulteriore traffico - è nata nel 2015 in America. Dopo essere stata pubblicizzata su 4chan (la piattaforma di imageboard fondato da Christopher Poole) è arrivata anche in Italia e si presenta come un normale sito di hosting. Ovvero una pagina web dove condividere fotografie sulla base di un tema predefinito. In questo caso l’erotismo e il sesso. Nell’intestazione si legge: “Chiunque può inviare foto in modo anonimo e (...) non c’è bisogno di registrazione per partecipare alla comunità”. Più che comunità, verrebbe da dire tribù di pervertiti.

La homepage del portale si divide in diverse categorie: si va dalle celebs (celebrità) fino alle spagnole, passando per la sezione inglese e quella italiana. Porno internazionale. Una volta scelto l'ambito, si può sfogliare un catalogo con le foto già divulgate dagli altri utenti ed emettere liberi giudizi. Se invece si decide di entrare nel gioco è sufficiente selezionare l’apposito bottone “crea post” e attendere le reazioni dei naviganti. Un sito a prova di scemo.

I creatori del sistema non hanno imposto limiti sulle tipologie di immagini che possono essere pubblicate: che siano donne nude oppure vestite, in bikini o in auto-reggenti, pizzicate a cena o in bagno, in calze o collant. Molte sono innocue foto al mare o a casa. Tutto è ammesso. “Chi mette la sua cagna insieme alla mia?”, scrive un anonimo caricando tre foto di una ragazza. Gli rispondono in diciannove: “Ti basta sapere il nome?”, chiede un interessato. “Nome e cognome”, ribatte il creatore del post mosso dal desiderio di conoscere le generalità di quel viso e di quel corpo. Il fatto è che così facendo la espone a un diluvio di orribili commenti di chi si diverte a offenderla. Un esempio? “Mmm, che tette 'sta vacchetta…”.

Si potrebbe andare avanti all’infinito. Il flusso di istantanee è ininterrotto e si rinnova di continuo. Gli scatti rimangono visualizzabili solo per 24 ore, nulla però impedisce a chiunque di scaricarli e salvarli sul proprio computer. “Scambio suo video per sue info”, promette un internauta pubblicando l’immagine di una giovane in topless. Altri prendono di mira Martina “al suo 18esimo compleanno”. “Umiliate la zocc***”, chiede il creatore del post. E giù una valanga di insulti: “Spogliate la mignotta”, “Che putt***”, "Chissà che monta alla fine”.

Sembra di vederli questi eroi dei giorni d’oggi. Leoni da tastiera che per chissà quale motivo scelgono di divertirsi nel modo più stupido. Una volta i guardoni cercavano le coppiette lungo la statale, oggi si accontentano di una vaschetta di pop corn di fronte allo schermo del pc. Tra loro c'è anche chi non prova vergogna a mettere alla gogna la propria madre o fidanzata. “Ecco mia moglie per scambio coppia a Napoli”, si legge in un post. E in un altro: “Mamma di un amico, piace?”. O ancora: “Tanti insulti per la mia donna, please”.

I più estremi, invece, rendono noti anche i dati sensibili o i profili social delle ragazze. Così le vittime vengono schedate, enumerate in cartelle e riconosciute da tutti come già successo con la Bibbia 3.0. “Scrivete nome e cognome delle più sputtanate”, si diverte un utente che riceve venti risposte con le identità di giovani donne gettate alla mercé degli “sputtanatori”. “Ecco Cleo la vacca - scrive qualcuno - che merita sempre di essere commentata e umiliata”. E ancora: “Questa è Simona: insultatela per avere sue foto”.

Il portale ha le sue regole, ma non sono restrittive. Gli autori si sono tutelati informando gli utenti che è “vietato collegare o caricare qualsiasi contenuto illegale” che sia vietato “possedere o condividere negli Stati Uniti”. Per il resto, liberi tutti. Il principio che muove il sito non è molto distante dal più famoso Instagram (o Facebook): si caricano immagini e si attendono commenti.

Solo che mentre sui social canonici gli utenti si registrano e sono loro stessi a rendere pubblici i propri scatti, qui regna l’anonimato, le foto diffuse sono quasi sempre di terze persone (spesso ragazze e minorenni) e gli utenti non lasciano apprezzamenti, ma insulti. La piattaforma diventa così un di porto di mare tra chi ama la perversione estrema e chi invece brama piaceri proibiti e spesso illegali, come pedofili e pervertiti. La gogna del web è servita.

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