Emergenza rifiuti a Palermo Roghi e cumuli in strada I medici: rischi per la salute

Dopo 4 giorni di protesta dei netturbini senza stipendio, la città è sommersa dai rifiuti. Negli ultimi 3 giorni, bruciati 200 cassonetti. GUARDA LE FOTO E IL VIDEO

Emergenza rifiuti a Palermo Roghi e cumuli in strada I medici: rischi per la salute

Mentre i politici locali sono già in campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative di maggio, Palermo è sommersa dai rifiuti. Dopo quattro giorni di stop al servizio di raccolta dell'immondizia per la protesta dei netturbini senza stipendio (uno stop che ha provocato l'accumulo di oltre 3mila tonnellate di spazzatura), la normalità stenta a ritornare. Nonostante sia ripresa la raccolta da parte dell'Amia.

Non sono nei quartieri periferici, ma anche nelle strade più centrali del capoluogo siciliano, i cumuli di immondizia sono accatastati sui marciapiedi e rendeno impercorribili alcune vie. Mancano le pale meccaniche per raccoglierli.

L’azienda dei rifiuti continua la raccolta straordinaria e migliaia di tonnellate d’immondizia vengono portate in discarica, ma la città rimane invivibile. Un centro dialisi è rimasto imprigionato dalla spazzatura. Stessa sorte per una famiglia in via Li Bassi: per liberarla e rendere agibile l'entrata della loro casa è dovuta intervenire una pala meccanica.

La disperazione dei cittadini è altissima. E spesso sfocia nei roghi dei cumuli di spazzatura. Negli ultimi tre giorni sono stati dati alle fiamme circa 200 cassonetti. Diecimila medici di Palermo e provincia, secondo quanto riportato del Giornale di Sicilia, sono pronti a scendere per le strade e ripulirle pur di scongiurare il perdurare dell'emergenza sanitaria. L'Ordine dei medici ha scritto una lettera al commissario del Comune e al prefetto per chiedere un intervento immediato.

"A noi licenziamenti, contratti e pagamenti interessano poco quando si mette a repentaglio la salute delle persone", ha tuonato il presidente dell'Ordine Toti Amato.

I rischi concreti per la popolazione sono le epidemie indotte e le infezioni legate al proliferare di topi e insetti, oltre all'aumento del randagismo (con relative lesmaniosi e rickettsiosi). Per non parlare dei casi di roghi, che fanno scattare pure gli effetti negativi della diossina che si sprigiona nell'aria.

 

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