L'amarezza del fratello di Saman: "Pentito per la foto". E spuntano le chat dello zio

Il passo indietro del fratello minore che aveva incastrato Saman, la chat dello zio con la fidanzata. Cosa nascondeva quella famiglia pakistana che ha punito la giovane "ribelle"

L'amarezza del fratello di Saman: "Pentito per la foto". E spuntano le chat dello zio

"Mi sto pentendo". È la voce cupa del fratello minore di Saman quella che si sente. Sta parlando al telefono con la madre che subito risponde:"Ti stai pentendo? Anche tu sei diventato pazzo!". È il primo passo indietro che un ragazzino minorenne fa dopo aver rivelato i segreti della sorella ai genitori. Nel frattempo, però, ascoltato in audizione protetta, raccontava la macabra vicenda cambiandone la sua versione. Depistaggi anche dallo zio, Danish Hasnain, 34 anni, che in chat con la fidanzata confessava ogni cosa.

La matassa familiare e le varie versioni

L'unica versione da dire agli inquirenti era che Saman era partita per il Belgio. Così avevano stabilito i membri della famiglia e così avevano raccontato sia il fratello che lo zio. Entrambi avevano già un piano di fuga dall'Italia che li avrebbe portati molto lontano mentre Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, rispettivamente padre e madre della giovane, erano già fuggiaschi. Il piano studiato alla perfezione, però era saltato quando il ragazzino era stato riconosciuto a Imperia e collocato in una comunità minorile.

Facciamo un passo indietro: Saman viene "punita" per aver avuto una relazione con un ragazzo nascondendolo alla famiglia. A scoprire il tradimento, nonostante lei avesse usato ogni precauzione, è proprio il fratello più piccolo che fa vedere ai suoi genitori l'indizio che la incastra: una foto del bacio proibito tra lei e il suo fidanzato. Da quel momento la vita della giovane pakistana diventa un incubo. Iniziano le liti, probabilmente anche i divieti e poi silenzio. Dalla sera del 30 aprile di Saman non si sa più nulla.

Bacio Saman Abbas

In un primo momento il ragazzino racconta la sua versione. Dice che i suoi genitori non c'entrano nulla con la scomparsa della sorella. Lei voleva vivere all'occidentale ed era scappata dopo aver litigato con la madre. "Mamma e papà non hanno mai pensato di fare questa cosa", dichiarava agli investigatori. Un'intercettazione però parla di altro. È al telefono con Nazia Shaheen, la madre, e dice di essersi "pentito", lei lo ammonisce e gli risponde:"Pensa a tutte le cose, i messaggi che ci facevi ascoltare, pensa e poi dì se i tuoi genitori sono sbagliati", per scuoterlo dal torpore dei sentimenti.

All'improvviso, tre settimane dopo la scomparsa di Saman, decide di parlare e cambia versione puntando il dito verso Danish, lo zio. "Mio zio ha ucciso mia sorella. Però non so dove ha messo il corpo. Ho provato a cercarla, nelle serre di cocomeri e meloni, ma non l'ho trovata. Mia sorella è fuggita di casa più volte, siamo stati criticati dai nostri connazionali, i miei parenti dicevano che bisognava ucciderla". Per giustificare il delitto poi aggiunge:" Lei non aveva paura di nessuno, rispondeva a tutti, anche a mio zio. Lo guardava negli occhi. Io ho detto ai miei genitori che avevo paura che lui volesse fare qualcosa di male ma loro mi hanno detto che non era possibile".

Lo zio e quelle chat

Danish Hasnain, anche lui intercettato, quattro giorni dopo la scomparsa della nipote racconta ai carabinieri che la giovane era in Belgio a trovare un amico. Anche i suoi genitori erano via, ma solo per due settimane. Mentre faceva queste dichiarazioni, però, scriveva alla fidanzata:"Stanno per andare per sempre in Pakistan".

Danish Hasnain

Lui che oggi è in carcere perché considerato l'esecutore materiale dell'omicidio di Saman. Secondo gli inquirenti, infatti, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 l'avrebbe strangolata con una corda assieme ad altre due persone e poi si sarebbe sbarazzato del corpo. In un'altra intercettazione, fatta risalire il giorno dopo l'omicidio, parla con la fidanzata via chat e la informa che il fratello e la moglie "stanno arrivando in Pakistan. Sono già seduti sull'aereo. Domattina arriveranno a casa". Infatti da quel momento la coppia è sparita nel nulla. Ma non solo, avrebbe poi aggiunto: "Abbiamo fatto un lavoro molto bene perciò non preoccuparti". A quel punto la fidanzata risponde:"Ho molta paura".

Sotto la pressione dei carabinieri che lo interrogavano sulla scomparsa della nipote lui aveva dichiarato che l'aveva vista uscire di casa il pomeriggio del 30 aprile:"Ero nella mia camera, mi sono affacciato alla finestra. Ho visto che è uscita di casa a piedi, con la valigia, poi qualcuno è venuto a prenderla in auto. Io però non l'ho vista salire in auto. Non ho nemmeno provato a fermarla". Mentre l'uomo parlava, gli inquirenti stavano già costruendo un quadro ben diverso della storia: da quel giorno Saman non era più uscita viva da quella casa.

Anche Danish aveva

tentato la fuga nella periferia nord di Parigi. Lì però era stato bloccato dalla polizia francese e riportato in italia. Adesso è uno degli indagati assieme a Nomanulhaq Nomanulhaq, Ikram Ijaz e ai genitori della giovane.

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