Le autorità francesi hanno deciso di utilizzare il pugno di ferro verso una moschea "radicale", dove un predicatore si sarebbe reso protagonista di sermoni incendiari verso le altre religioni e la comunità Lgbt. Il luogo di culto incriminato è la Grande Moschea di Beauvais, inaugurata di recente a nord di Parigi, nel dipartimento dell'Oise. Ad annunciare l'imminente chiusura del centro islamico in questione è stato il ministro dell'Interno transalpino in persona, Gerald Darmanin.
Intervistato martedì dalle emittenti locali, l'esponente del governo Macron ha infatti ribadito la volontà dello Stato di stroncare sul nascere ogni focolaio di violenza e di incitamento all'odio nel Paese. Darmanin ha quindi accusato la moschea di Beauvais, gestita dall'associazione Espoir et Fraternité, di minacciare, mediante i sermoni intolleranti di un proprio imam, il "modello repubblicano e la stessa Francia". Il ministro ha poi bollato i sermoni anti-cristiani, anti-ebrei e anti-gay pronunciati ripetutamente tra le mura del luogo di culto come una vera e propria "apologia del jihad". Lo stesso ha infine assicurato che non avrà "alcun cedimento" nella lotta contro chiunque propaghi l'odio contro le diverse comunità etniche e religiose che caratterizzano l'Esagono. Oltre a minacciare cristiani, ebrei e omosessuali, l'imam intervenuto nel centro religioso di Beauvais aveva anche affermato che i combattenti per il jihad erano "eroi" e che l'islam andava considerato come "superiore alle leggi francesi".
A detta di Darmanin, la chiusura della moschea gestita da Espoir et Fraternité dovrebbe durare sei mesi e ciò è stato confermato dalle autorità dipartimentali dell'Oise e dalla prefettura di Beauvais, ossia dagli enti che dovranno materialmente eseguire quanto deciso dal ministero dell'Interno. Tuttavia, prima di procedere con la misura interdittiva, i vertici politico-amministrativi locali hanno invitato a un contraddittorio i responsabili della moschea, che dovranno presentare le loro memorie difensive entro i prossimi 10 giorni.
I vertici di Espoir et Fraternité, fanno sapere i media transalpini, hanno comunque interdetto al pubblico martedì pomeriggio in via precauzionale l'accesso al luogo di culto islamico, allo scopo di "smorzare le tensioni e proteggere i fedeli dalla frenesia mediatica". Samim Bolaky, avvocato dell'associazione musulmana, ha poi bollato la chiusura amministrativa del luogo di culto di Beauvais come un provvedimento "sproporzionato" da parte delle istituzioni locali.
Ad avviso del legale, le autorità avrebbero preso di mira la moschea sulla base delle parole pronunciate da un imam che non sarebbe in servizio stabile presso il centro religioso, ma sarebbe un semplice "volontario", per giunta attualmente "sospeso dal servizio" proprio per il suo linguaggio intollerante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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