"Chi e perché vuol mettere paura agli italiani? Chi e perché prova in tutti i modi a istillarci l’idea che la nostra civiltà non sia più buona né 'contagiosa'?". Attaccava così l'editoriale di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, sul numero del quotidiano dei vescovi che dedicava la sua prima pagina agli "italiani non ancora concittadini", spingendo per l'adozione dello Ius soli.
Una posizione, quella espressa dal quotidiano, che divide la chiesa italiana, con a capo dei sacerdoti che in quelle parole non si rivedono don Paolo Pizzuti, della parrocchia San Giuseppe da Copertino, nella diocesi guidata da papa Francesco.
Se Avvenire sposa la linea della Cei e di Bergoglio, Pizzuti non è d'accordo e su facebook scrive tutta la sua avversione per la proposta. "Spiacente – scrive – questo è fare politica, oggi niente distribuzione di Avvenire in parrocchia". Poi aggiunge: "Non è compito del quotidiano intervenire così su questioni di diritto amministrativo.
Qui non è in ballo un valore fondamentale".Contro Avvenire anche Filippo Savarese, portavoce di Generazione famiglia. "Una pagina del genere sulle unioni civili non c'è stata - punta il dito -. Libera scelta editoriale. Ma allora liberi tutti".
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