I rom si fanno "lavavetrine": commercianti nel mirino

Una volta lavavano i finestrini delle auto, ora direttamente le vetrine dei negozi. Ad Abano Terme e Montegrotto è allarme nomadi

Un lavavetri in una foto d'archivio
Un lavavetri in una foto d'archivio

Quod non fecerunt vetri, fecerunt vetrini. O meglio, le vetrine. Già, perché nei comuni veneti di Abano e Montegrotto, i nomadi hanno smesso di lavare i finestrini delle auto e sono passati a lavare direttamente le vetrine dei negozi.

Detersivo e spazzolone, chiedono un obolo di cinque euro. Due gruppi di rom di tre persone ciascuno, racconta il Mattino di Padova: un signore sulla cinquantina e due ventenni. Per chi non paga un servizio che non ha mai voluto, naturalmente, ci sono richieste sempre più insistenti, quando non vere e proprie intimidazioni.

"Quando sono apparsi per la prima volta a maggio, usavano metodi intimidatori - racconta il presidente mandatario di Ascom Abano Michele Ghiraldo - Chiedevano con forza di lavare la vetrina o facevano in modo, mettendo le mani sulle cose esposte sugli scaffali, che il titolare desse loro dei soldi pur di liberarsene".

I commercianti dei due centri termali si sono così organizzati e hanno già

contattato la polizia locale. Inoltre hanno creato un gruppo Whatsapp con cui avvertire della presenza di eventuali "lavavetrine" che dovessero presentarsi per le sgradite visite di "pulizia".

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