Scuola, bufera su libro: "Io vuole imparare italiano..."

La vignetta col bimbo nero sul libro di seconda elementare fa arrabbiare gli insegnati: ''è razzista''. Il Gruppo Editoriale si scusa per la svista

Scuola, bufera su libro: "Io vuole imparare italiano..."

''Quest'anno io vuole imparare bene l'italiano''. Recita così l'illustrazione contenuta nelle pagine d'apertuna del manuale di seconda elementare in cui un bimbo nero pronuncia una frase sgrammaticata, senza concordanza tra verbo e soggetto. ''Ritiratelo subito dal mercato, è razzista'', s'indigna il popolo di Facebook che esprime all'unisono contrarietà per il tono discriminatorio della vignetta.

Il ''libro incriminato'' è Le avventure di Leo, edito dal Gruppo Editoriale Raffaello. Nelle prime pagine, sono rappresentati degli studenti al primo giorno di scuola che esprimono i loro desideri in previsione del nuovo anno. ''Io vorrei fare tanti disegni coi pennaraeli'', dice un alunno; ''io vorrei andare a fare ricreazione sempre in giardino'', seguono altri. C'è poi un terzo bimbo, dalla chioma riccioluta e la pelle scura, che replica ai compagni: ''Io vuole impare bene l'italiano''. Una scelta di dubbio gusto, quella della ''frase sgangherata'' attribuita al ragazzino straniero, che ha fatto letteralmente infuriorare gli insegnanti: ''è un libro razzista'', scrivono sui social. Ma non è finita.

Sebbene sia fuori da ogni ragionevole dubbio che il libro sia stato concepito sulla scia di un sentimento xenofobo, nelle pagine successive del manuale, vengono riproposti altri contenuti piuttosto discutibili. Nella lettura Un amico venuto da lontano compare un ennesimo ''testo della discordia'': "Questa mattina la maestra ci ha presentato Emmanuel, un amico con la pelle scura venuto da tanto lontano. - racconta un bimbo - Quando Emmanuel ha parlato ha sbagliato tutte le parole, allora noi bambini ci siamo messi a ridere, ma la maestra ha detto: Provate voi ad andare in un Paese dove tutti parlano un'altra lingua!".

''Mi mancano le parole per dire quanto razzisti, beceri, lontani dalla realtà delle classi, siano gli autori e gli editori di questa cosa che non riesco a chiamare libro - scrive Francesca Sempio, insegnante elementare a Milano - Insegnanti, riprendiamoci la libertà di insegnamento. Effettuiamo la scelta alternativa al libro di testo unico.

Per fortuna, i nostri alunni non sono bidimensionali né stupidi come li dipinge questa pagina".

Dopo le segnalazioni, il Gruppo Editoriale Raffaello si è subito scusato per la ''svista'' promettendo di apportare le correzioni al manuale in tempi brevi.

Gentili genitori e docenti, è con grande rammarico che scriviamo questa comunicazione, in merito ad una segnalazione...

Pubblicato da Gruppo Editoriale Raffaello su Venerdì 25 settembre 2020
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