L'alunno è troppo violento e le altre mamme scioperano: "Non mandiamo i figli a scuola"

Accade all'istituto comprensivo "Rebora" di Stresa, dove un gruppo di mamme ha lanciato l'allarme andando a riprendere i bambini durante le ore di lezione. La preside assicura: "L'impegno per la salvaguardia di tutti è massimo, ma non lasciamo da parte il piccolo così fragile"

L'alunno è troppo violento e le altre mamme scioperano: "Non mandiamo i figli a scuola"

Nella giornata di ieri sono andate a scuola e a metà mattina, prima del termine delle lezioni, hanno deciso di portare a casa i loro figli. E, a loro modo, hanno iniziato a uno sciopero, che durerà fino a lunedì. Il motivo della protesta di un gruppo di mamme di alunni dell'istituto comprensivo "Clemente Rebora" di Stresa, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, è da individuare nel comportamento di un compagno di classe dei loro figli, giudicato dalle donne troppo violento.

La motivazione della protesta

Secondo quanto riportato da La Stampa, le mamme dei ragazzini, che sulla giustificazione per l'assenza hanno intenzione di scrivere "per violenza scolastica", avrebbero esternato a docenti e preside il presunto disturbo comportamentale del ragazzo, che griderebbe e camminerebbe scalzo per la classe. In base a quanto ricostruito dai genitori, a spaventare le famiglie, infatti, non sarebbe soltanto la condotta dello studente (anche se, a detta loro, andrebbe comunque a interferire sull'intera attività didattica dei figli), ma il rischio rappresentato dalle "crisi di aggressività" che, ripetutamente, il bambino manifesterebbe nelle ore scolastiche.

La posizione delle mamme

Il gruppo di mamme che ha avviato lo sciopero, nei giorni scorsi aveva allertato anche i carabinieri. Tutte hanno premesso di non ritenere "corretta" la loro iniziativa, ma si sono giustificate dicendo che quella era l'unica azione di cui disponevano per richiamare l'attenzione sul problema, che la dirigente scolastica avrebbe affrontato ma, a detta loro, "non ancora in modo adeguato". Le mamme, che hanno dichiarato di sapere di essere di fronte a un bambino che ha bisogno di aiuto, con il loro appello hanno chiesto l'intervento di più istituzioni.

La replica della preside

La dirigente scolastica Serena Acciarino, che da settembre guida l'istituto che sovrintende alle scuole (dalla materna alle medie) di Stresa e Gignese, alle mamme preoccupate ha replicato dicendo di mettersi completamente a loro disposizione e ha dichiarato: "Stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità e anche di più. Le 13 ore di compresenza disponibili le abbiamo concentrate su questa classe, dove non c'è mai una sola insegnante e dove io stessa mi impegno a essere presente durante le ore di lezione". La dirigente ha assicurato una vigilanza volta a prevenire qualsiasi tipo di incidente, proprio a tutela dell'intera comunità scolastica.

"Un bimbo che va tutelato"

Acciarino ha poi puntualizzato la volontà di tutelare quell'alunno, "portatore di un malessere che lo rende fragile", e ha assicurato che la scuola gli sta assicurando un percorso didattico personalizzato che gli consenta di

ridurre le ore di presenza a scuola. E ha aggiunto: "Va a tutti i costi salvaguardato. Ma a oggi, nessuna diagnosi certifica il disturbo di cui soffre e quindi non si è potuto dedicargli un insegnante di sostegno".

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