Domenica Virzì: "Il cuore di Marta Russo è ciò che mi fa vivere"

A vent'anni dall'omicidio, batte nel petto di Domenica, mamma 48enne siciliana

Domenica Virzì: "Il cuore di Marta Russo è ciò che mi fa vivere"

"Vivo da 20 anni grazie al cuore di Marta Russo, siamo unite per la vita". Queste parole sono di Domenica Virzì, 48enne siciliana di Enna, mamma di quattro figli, affetta da una grave malattia cardiaca e intervistata da Il Messaggero, in occasione del ventesimo anniversario della morte della studentessa 21enne uccisa con un colpo di pistola alla testa sparato la mattina del 9 maggio 1997 all'università La Sapienza di Roma.

La donna aveva bisogno di un trapianto e il cuore di Marta arrivò il 14 maggio. "Ricordo perfettamente quella notte. Ero ad uno stadio finale e i medici mi avevano detto che se non avessi ricevuto un cuore nuovo sarei potuta morire". La Virzì racconta che non aveva seguito la vicenda della ragazza e che la sua vita è cambiata quando all'1.30 una telefonata la avvertì che era disponibile un cuore compatibile. "Quella sera -dice- chiamai il mio prete che mi raccontò di Marta, di come era morta. Quanto i genitori avessero fatto per donare i suoi organi. Fu lì che ebbi una visione. D'improvviso pensai: possiamo vivere o morire insieme. Io scelsi di vivere".

La signora è viva grazie a quel "regalo" che i genitori della ragazza uccisa hanno voluto donare a lei e ad altre cinque persone, quando hanno saputo che non c’era più niente da fare per la loro figlia.

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