Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, ha già le idee chiare. La risalita statestica dei numeri legati alla pandemia, per il professore, sono una conseguenza diretta dello shopping natalizio. Una tesi che era stata ventilata da qualche esperto addirittura prima che le festività arrivassero. La premessa alla disamina fatta da Locatelli è chiara: "L’impatto che registriamo sulla curva epidemica deriva da quello che è stato fatto nel periodo precedente il Natale". Quello che il governo avrebbe dovuto "salvare", evitando restrizioni eccessive, ma tant'è.
Trattasi, com'è ovvio che sia, dei dati riferiti al numero di persone positive che vengono rintracciate mediante i tamponi, ai ricoverati e ai deceduti per via del Covid-19. Per qualcuno si stanno palesando le evidenza di quella che è già stata chiamata terza ondata, mentre Locatelli, che ha rilasciato un'intervista dettagliata all'Huffington Post, sembra preferire porre accenti sulla campagna di vaccinazione. Del resto tutti noi confidiamo che lo strumento del vaccino metta a sedere la pandemia ed i suoi effetti. Il piano europeo, però, è appena al principio. E vale anche per l'Italia, dove sono già stati registrati dei ritardi. Locatelli, pur evidenziando la distanza della sua posizione dal voler essere "filo-governativo", si è detto comunque soddisfatto e "positivo" per l'andazzo relativo alle vaccinazioni.
L'obiettivo non può che essere quello di velocizzare le operazioni. E infatti anche Locatteli, dopo aver plaudito, ammette che "...ora la percentuale di vaccinazioni va portata su uno standard più omogeneo, e deve essere livellata verso l’alto. Più persone riusciamo a vaccinare nel minor tempo possibile, meglio è". Accelerare, insomma, non è solo la parola d'ordine di chi osserva dal di fuori del contesto medico-scientifico. E sulle falle di Arcuri? Il commissario straordinario dell'esecutivo giallorosso ha ammesso, qualche giorno fa, l'assenza di un vero e proprio piano vaccinale, che è stata tuttavia definito come "in divenire". Anche su questi aspetti Arcuri non è parso ostile alla maggioranza: "Mi pare si voglia cercare a tutti i costi quello che non va. Tenere alta l’attenzione su aspetti di pianificazione e organizzativi è fondamentale, ma proviamo a guardare il tutto con obiettività", ha affermato.
Lo spauracchio, per molti, porta in dote una parola precisa di questi tempi, e quella parola è lockdown. Il presidente del Css scongiura questa ipotesi: "I numeri attuali non giustificano un nuovo lockdown. Più persone riusciamo a vaccinare nel minor tempo possibile, meglio è". Sappiamo come la questione stia divenendo particolarmente discussa in Ue, con le iniziative in merito della Germania, e non solo: proprio oggi Boris Johnson ha annunciato il terzo lockdown per il Regno Unito. Le statistiche italiane, per il professore, non giustificherebbero un'eventuale ricorso ad una seconda quarantena nazionale, che oggi potrebbe essere chiamata "zona rossa" dell'intero Belpaese. E le scuole? Per l'esperto vanno aperte, Come sembra pensarla buona parte del governo, dunque.
La zona bianca è attualmente una sorta di chimera, che potrebbe tornare in auge, stando alle previsioni di Locatelli, durante l'estate.Il passaggio che rischia di far discutere di più, però, è quello relativo all'indice odierno. Lo stesso che appunto Locatteli ascrive a "quello che è stato fatto nel periodo precedente il Natale".
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