Sette comuni della provincia di Palermo hanno adottato una piattaforma unica per intensificare i controlli nei settori della pubblica amministrazione nel contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose. Si tratta di uno dei primi casi in Italia e che parte proprio da uno dei territori più sensibili, dove la mafia negli anni ha intessuto i rapporti economici più stringenti. Adesso però, si volta pagina, e così, i sindaci di Partinico, Borgetto, Balestrate, Camporeale, Corleone, Montelepre e Trappeto si sono ritrovati oggi a Partinico per approvare il Piano triennale della prevenzione della corruzione. "Si tratta di uno dei primi casi a livello nazionale che vede sette Comuni vicini territorialmente fare fronte comune sull'anticorruzione e il contrasto alle infiltrazioni mafiose, attraverso una piattaforma operativa condivisa - dice il sindaco di Partinico, Maurizio De Luca -. Un segnale chiaro che mira a rafforzare le istituzioni, fornendo agli enti pubblici gli anticorpi necessari".
Il sistema, infatti, introduce in tutte le amministrazioni interessate nuovi dispositivi di controllo su appalti e concessioni. Le acquisizioni delle comunicazioni antimafia nei settori a rischio verranno richieste anche per importi economici al di sotto della soglia stabilita per legge, su servizi e lavori pubblici. "Abbiamo condiviso con gli altri sindaci un percorso di legalità, ma soprattutto un metodo, fatto di atti concreti che mirano a rafforzare gli strumenti che abbiamo a disposizione per combattere corruzione e criminalità organizzata - aggiunge il primo cittadino di Corleone, Nicolò Nicolosi -. La trasparenza rappresenta la vera premessa per creare sviluppo".
Contratti, affidamenti e autorizzazioni a sub contratti, saranno preceduti da controlli incrociati sui dati forniti dalle imprese da parte della prefettura di Palermo. In caso di informativa ostativa, il comuni potranno annullare l'aggiudicazione. I titolari delle imprese rischieranno di perdere l'appalto nel caso in cui non denuncino tentativi di concussione. "Mi auguro che questo metodo condiviso, adottato per contrastare mafia e corruzione - afferma il sindaco di Montelepre, Maria Rita Crisci - possa allargarsi anche ad altre attività della pubblica amministrazione. Negli ultimi mesi il mio Comune ha intensificato i controlli anche attraverso l'informatizzazione delle gare d'appalto".
Per il sindaco di Balestrate, Vito Rizzo, "oggi facciamo da apripista nel territorio sul fronte dei nuovi strumenti di contrasto alla mafia e alla corruzione". In caso di misure cautelari rivolte ai vertici delle aziende o di rinvio a giudizio per peculato o concussione legati ad una turbativa d'asta, scatterebbe in automatico la rescissione con contratto. "Sono orgoglioso di aderire a nome della mia comunità a questo piano anticorruzione - dichiara il sindaco di Camporeale, Gigi Cino -. Uno strumento forte per contrastare i fenomeni criminali nella pubblica amministrazione, su vari fronti: dall'edilizia all'urbanistica e ai rifiuti". Con il nuovo accordo sono stati anche previsti maggiori controlli sulle informazioni antimafia anche nel settore delle concessioni urbanistiche e dell'edilizia privata.
I settori più sensibili che rischiano maggiormente di avere negli appalti poche luci e molte ombre. Contratto a rischio di rescissione per l'impresa, anche in caso di mancati pagamenti degli oneri previdenziali e assicurativi dei propri dipendenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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