
Ha molestato ed aggredito con una griglia d'acciaio stretta in mano alcuni passanti che si sono trovati a dover attraversare il sottopasso della stazione ferroviaria di Mestre, poi non ha esitato a scagliarsi anche contro gli agenti della Polfer prima e quelli della questura di Venezia intervenuti successivamente.
Il responsabile è un tunisino senza fissa dimora pluripregiudicato, personaggio già noto alle forze dell'ordine locali proprio per essersi già reso protagonista in passato di simili episodi di violenza.
Come riportato dalla stampa locale, i fatti si sono svolti durante il tardo pomeriggio dello scorso lunedì 16 dicembre, quando una donna che aveva appena avuto a che fare col facinoroso si è precipitata negli uffici della Polfer di Mestre per chiedere aiuto.
Dopo aver raggiunto il sottopasso indicato dalla vittima, i poliziotti hanno potuto constatare coi propri occhi ciò che era stato loro appena raccontato dalla stessa. Brandendo una pesante griglia metallica in mano, il nordafricano intimidiva i passanti, vibrando dei colpi in loro direzione per risultare ancora più minaccioso.
All'arrivo sul posto degli agenti la situazione non è per nulla migliorata, dato che lo straniero non ha esitato a scagliarsi anche contro di loro. Venutisi a trovare in difficoltà, gli uomini in divisa si sono visti costretti a richiedere dei rinforzi, contattando direttamente la questura di Venezia.
Dopo qualche minuto sul posto è arrivata una pattuglia della squadra volanti, che ha raggiunto il sottopasso indicato dai colleghi per cercare di bloccare finalmente il facinoroso. Non senza fatica, dopo una breve colluttazione col giovane magrebino, i poliziotti sono riusciti ad avere la meglio su di lui ed a condurlo negli uffici della locale Polfer.
Durante le operazioni di identificazione è emerso trattarsi del 18enne tunisino Koubyb Bkhairia, arrestato per la terza volta in un solo mese, e per la seconda in pochi giorni. Già condannato per dei precedenti reati, il giovene nordafricano era stato destinato al trasferimento al Cpr ed alla successiva espulsione, ma tutto andò in fumo a causa di un problema di natura burocratica. Il giorno in cui si sarebbe dovuta verificare l'operazione mancava infatti il medico legale, la cui visita sanitaria, come previsto dalla legge vigente, è un prerequisito essenziale per lo svolgimento della pratica in essere.
Trattenuto dietro le sbarre di
una cella di sicurezza, lo straniero è stato sottoposto a giudizio direttissimo durante la giornata di ieri: sono 10 i mesi di custodia cautelare in carcere determinati dal giudice del tribunale di Venezia.
E lo afferma uno che, per comprensibili ragioni, detesta gl'invasori.
Il sempronio si diletta solo a spaventare ignari passanti. Attività ricreativa, ludica, gioisa, assolutamente lecita quando si è sotto il rigoroso regime della Legge della Giungla. Il resto è costituito solo da inutili lamentele che sono tipiche di chi, ogni cinque minuti, sta a gridare di libertà e diritti
per tutti. Un po' di coerenza è benvenuta.
Per la ragione su esposta, anche spaventare la gente rientra tra i legittimi diritti.
VA IN GALERA ??????????????
e stavolta pare che ci sia riuscito per 10 mesi,
ma non è detto che non venga rimesso a piede libero.
negli USA un poliziotto non si fa 'intimidire': ha una pistola e la usa!