"Non è annegata". Ripartono le indagini sulla morte di Polina

L'ex modella di 35 anni fu trovata senza vita in una roggia. I familiari della vittima non credono all'ipotesi dell'annegamento: "Troppi misteri". La procura di Pavia riapre il caso

"Non è annegata". Ripartono le indagini sulla morte di Polina

Ci sono troppe cose che non tornano sulla morte di Polina Kochelenko, ex modella, addestratrice cinofila e criminologa di 35 anni, ritrovata senza vita nelle acque della roggia Malaspina, a Valeggio (Pavia), il 17 aprile del 2021. Per la procura la giovane potrebbe essere annegata nel tentativo di salvare i cani precipitati nel rivolo artifciale oppure si è trattato di un gesto estremo, forse un suicidio. Ma i familiari della vittima respingono con forza l'ipotesi di un evento accidentale tanto quanto la possibilità di un atto volontario. "Non è annegata", affermano nel corso di un'intervista al quotidiano La Stampa. Lo scorso 6 giugno, il giudice Maria Cristina Lapi ha ordinato nuove indagini alla procura.

Il "giallo" dell'annegamento

L'unica certezza sulla morte di Polina è che sia morta per annegamento. Lo ha stabilito l'autopsia riscontrando ferite sul corpo della giovane, verosimilmente già priva di vita, compatibili con l'impatto contro le pareti del canale. Ma per la mamma di Polina, assistista dall'avvocato Tiziana Barella, quei segni potrebbero indicare una possibile colluttazione che la giovane potrebbe aver avuto con un presunto aggressore prima di precipitare in quei 60 centimetri d'acqua. Un'ipotesi ventilata dall'investigatore privato Claudio Ghini, il perito incaricato dalla famiglia per fare luce sulla tragica circostanza. A detta dell'esperto, ma anche secondo il consulente di parte Fabrizio Vinardi, Polina non è caduta nel punto indicato dalla procura, ma a cinquecento metri di distanza, da un ponticello nascosto tra la fitta vegetazione dove potrebbe essere arrivata per inseguire i cani. "Lì potrebbe aver incontrato il suo aggressore", spiega Ghini.

L'uomo misterioso

Gli abiti di Polina - "un giubbino a fiori, dei pantaloni neri che riportano degli strappi" - non sono mai stati analizzati. Così come quei tre fazzoletti ritrovati a pochi metri dal cadavere non sono mai stati repertati dagli inquirenti. Ma c'è dell'altro. I vicini di casa della 35enne, che si era trasferita tra le campagne di Valeggio per addestrare i quattro pastori tedeschi che le erano stati affidati dal centro cinofilo e i suoi due cuccioli di Border Collie (mai più ritrovati), hanno fornito una testimonianza utile alle indagini. A quanto pare "un uomo brizzolato", con una monovolume grigia, avrebbe fatto sovente visita a Polina, talvolta (pare) fermandosi per la notte a casa della giovane.

Di chi si tratta? Perché nessuno ne sa nulla? "Due sono le cose: o era sposato e non voleva problemi, o ha qualcosa da nascondere", dice Claudio Ghini. In ogni caso, per l'avvocato Tiziana Barella chiunque sia il presunto killer della 35enne: "ha le ore contate".

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