Lampedusa è tornata ad essere sotto assedio. Il mese di gennaio, complice condizioni climatiche non favorevoli alle traversate dei barconi con i migranti, si è rivelato tutto sommato tranquillo. La situazione è però drasticamente cambiata negli ultimi giorni. Soltanto tra ieri ed oggi, sono stati più di 300 i migranti a sbarcare.
Attivata la nave quarantena
L'ultimo approdo in ordine di tempo è avvenuto all'alba: un barcone con 64 persone a bordo è stato scortato dalla Guardia Costiera fin dentro il porto dell'Isola delle Pelagie. Il mezzo, stando ai primi racconti degli stessi migranti, sarebbe partito dalla Libia.
Ed è proprio questo l'ultimo fronte che sta generando non poche preoccupazioni. Se alla vigilia del nuovo anno era la Tunisia l'osservata speciale, adesso le coste libiche sono nuovamente tornate ad essere il fronte principale dei flussi migratori.
Tra i barconi approdati a Lampedusa negli ultimi giorni, soltanto uno è risultato essere partito dalle coste tunisine: “In 24 ore sono partiti più di mille migranti Libia”, ha confermato in una nota l'Oim. Su Alarm Phone invece, si susseguono le segnalazioni di altri barconi in navigazione verso l'Italia: “Abbiamo perso i contatti con una barca da diverse ore – si legge nell'ultimo post sul canale Twitter del network telefonico – Non sappiamo dove siano le 74 persone a bordo”.
Abbiamo perso contatto con la barca da molte ore. Non sappiamo dove siano le ~74 persone e speriamo che siano sopravvissute alla notte. La @guardiacostiera non interviene, e dice che è responsabilità di #Malta. Basta giochi politici con le vite delle persone! Cercatele adesso!
— Alarm Phone (@alarm_phone) February 5, 2021
Ieri altre due imbarcazioni in avaria erano state segnalate sempre da Alarm Phone. Una di queste, con 99 migranti a bordo, era giunta in mattinata a Lampedusa. Sull'isola la situazione inizia a destare preoccupazioni. Buona parte dei migranti arrivati, sono stati fatti salire su una delle navi per la quarantena presenti tra le Pelagie e la Sicilia da diversi mesi.
Ma se il flusso osservato in questi giorni dovesse proseguire, allora i problemi si farebbero ancora più gravi. Non solo a Lampedusa, ma anche nel resto della Sicilia partirebbe una nuova corsa alla ricerca di posti per l'accoglienza dei migranti.
Le attività delle Ong
Anche perché in queste ore non ci sono soltanto gli sbarchi autonomi a preoccupare. Molte navi delle Ong sono tornate ad operare nello specchio d'acqua dinnanzi le coste libiche dove passa la rotta dell'immigrazione verso l'Italia.
In due distinte operazioni, la nave Ocean Viking dell'Ong francese Sos Mediterranée ieri ha fatto salire a bordo complessivamente 237 migranti. Molti di loro sono minorenni, così come è stata segnalata anche la presenza di almeno 31 donne. La nave dovrebbe rimanere in navigazione nel Mediterraneo anche nelle prossime ore, ma è probabile che già nei prossimi giorni chiederà di sbarcare in Italia.
Anche perché da Malta non sembra arrivare alcuna disponibilità a fronteggiare l'attuale situazione. Molti barconi sbarcati a Lampedusa negli ultimi giorni, hanno attraversato le acque Sar maltesi senza che da La Valletta siano partiti i soccorsi.
Difficile dunque credere che le autorità locali possano accettare l'arrivo di navi Ong.In navigazione a largo della Libia è segnalata anche l'Astral di Open Arms. Il mezzo, come si è appreso dai canali social dell'Ong spagnola, è alla ricerca del barcone con 74 migranti a bordo segnalato da Open Arms.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.