Occhio a pelle e unghie: spuntano nuovi sintomi di Omicron

In alcuni casi si può anche riscontare una caduta maggiore di capelli o la perdita dell'udito. Tutto si risolve in seguito alla guarigione dal virus

Occhio a pelle e unghie: spuntano nuovi sintomi di Omicron

Con la comparsa di nuovi varianti e l’evolversi del virus cambiano e mutano anche i sintomi che ci possono far capire se abbiamo contratto il Covid oppure no. Nel caso avessimo qualche dubbio potremo poi sottoporci al tampone e sapere se siamo infetti e rischiamo quindi di contagiare altre persone. I sintomi classici del coronavirus ormai li conosciamo, sono molto simili all’influenza: febbre, mal di gola, raffreddore, dolori muscolari. Mentre inizialmente avevamo anche la perdita di gusto e olfatto. Adesso però ci sono nuovi campanelli d’allarme. Se all’inizio della pandemia il Ministero della Salute considerava come sintomi principali la febbre, la tosse e la perdita o il cambiamento dell'olfatto o del gusto, adesso la lista è stata aggiornata. Ora troviamo anche la perdita dell’udito e le lesioni cutanee. Ma non solo.

I nuovi sintomi

Come riportato da Il Messaggero, chi contrae la variante Omicron può mostrare disturbi cutanei. Nel 2021 è stato pubblicato uno studio britannico in cui veniva rilevato che un paziente su cinque presentava solo una eruzione cutanea e non aveva altri sintomi. Vediamo in che modo il Covid può andare a intaccare la nostra pelle. Alcuni soggetti possono presentare un rush cutaneo, mentre altri una specie di orticaria. Dopo qualche giorno, o al massimo settimana, dalla loro comparsa, la maggior parte di queste lesioni cutanee sparisce, senza neppure dover ricorrere a trattamenti specialistici. Nel caso in cui il soggetto presenti una pelle particolarmente pruriginosa o dolorosa può consultare il medico di base o anche il dermatologo, che possono consigliare una crema da applicare.

Le macchie sulle unghie

Anche le nostre unghie possono essere colpite dalla variante Omicron, soprattutto se siamo adolescenti o giovani adulti asintomatici o che presentano sintomi lievi. In questo caso potrebbero comparire le linee di Beau. Sono chiamate in questo modo quelle rientranze orizzontali che si formano alla base delle unghie delle mani, o anche dei piedi, in seguito a una interruzione momentanea della crescita delle unghie, causata magari da uno stress fisico del corpo. Stessa cosa per quanto riguarda le linee di Mees, ovvero quelle linee bianche orizzontali che a volte si creano sulle unghie, e che si pensa siano causate da una produzione anomala di proteine nel letto ungueale. Infine, alla base delle unghie potrebbe comparire anche una macchia rossa a mezzaluna. C’è comunque da dire che le persone che soffrono di macchie sulle unghie provocate dal contagio di Omicron potrebbero essere circa l’1-2% dei pazienti. Ma i dati sono comunque limitati. In ogni caso, quando cresce l’unghia nei giorni o nelle settimane dopo la guarigione, il sintomo scompare in modo naturale. Nel giro di qualche settimana tutto dovrebbe tornare alla normalità.

Perdita di capelli

Spesso viene sottovalutata la perdita di capelli, ma anche questa può essere un sintomo del Covid, che può presentarsi anche dopo un mese, o più tempo, dall’infezione acuta. Secondo uno studio condotto su 6mila soggetti precedentemente contagiati dal virus, il sintomo più comune è stato proprio la perdita di capelli, riscontrato nel 48% dei partecipanti alla ricerca. A esserne colpite erano state soprattutto le donne che avevano avuto una infezione grave. I capelli potrebbero percepire lo stato di stress provato dall’organismo e per questo cadere in maggiore quantità. Lo stesso può avvenire durante il parto o in altri eventi particolarmente stressanti. I capelli ricrescono comunque con il passare del tempo e tutto torna alla normalità.

Disturbi all'orecchio

Anche le cellule dell’orecchio interno, come accade in presenza di altre infezioni virali, come influenza e morbillo, possono essere colpite dal Covid.

Può capitare che in seguito al virus venga riscontrata una perdita dell’udito o anche la comparsa di un ronzio nell’orecchio, chiamato acufene. Come evidenziato in uno studio che ha interessato 560 partecipanti, la perdita dell'udito si è verificata nel 3,1% dei pazienti con Covid, mentre l'acufene nel 4,5%.

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