A oltre un anno dall’omicidio del vicebrigadiere 35enne dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, Finnegan Lee Elder, uno dei due giovani americani accusati, ha chiesto perdono. Davanti alla prima Corte d'Assise di Roma, ha detto: "Voglio chiedere scusa a tutti, alla famiglia Cerciello e ai suoi amici. Al mondo intero. Quella notte è stata la peggiore della mia vita e se potessi tornare indietro per cambiare le cose lo farei ora, ma non posso".
Elder ha chiesto perdono ai familiari di Cerciello
Il militare era stato assassinato con 11 coltellate la notte del 26 luglio dello scorso anno nel quartiere di Roma Prati. Oggi, durante l’udienza nell’aula Occorsio del tribunale di Roma, il ragazzo ha chiesto di poter fare delle dichiarazioni spontanee. Ha detto di non aver mai parlato prima per mancanza di coraggio. "In carcere ho avuto la possibilità e il tempo di riflettere. Non voglio raccontare come si sono svolti gli eventi quella notte, perché già l'ho fatto nel corso degli interrogatori. Ma voglio dire che quella notte è stata la peggiore della mia vita, non perché sono in prigione, lontano da tutti. I motivi sono altri: ho tolto la vita di una persona, ho tolto un marito a sua moglie, ho rotto un legame tra fratelli. E ho tolto un figlio a sua madre. Non potrò mai perdonarmi tutto questo" ha affermato Elder.
Ha inoltre sottolineato che non sarà mai capace di perdonarsi per ciò che ha fatto e di non aspettarsi neanche il perdono della famiglia di Cerciello. Anche se si augura che un giorno questo potrà avvenire. Ha dichiarato che quella sera sono stati commessi molti errori, ma che il suo è stato il più grande. Elder ha inoltre detto: “Vorrei tornare indietro per cambiare le cose, ma non posso. Tutto ciò che posso dire è che provo del rimorso. Ho dolore per le sofferenze che ho arrecato. Sono dispiaciuto e molto triste per ciò che è successo a Cerciello". Infine, l’americano ha ammesso che ciò che è avvenuto quella notte lo ha cambiato per sempre e ha promesso di non commettere mai più simili errori.
La tragica notte
Lo scorso 26 febbraio è iniziato il processo che vede alla sbarra degli imputati i due americani, Finnegan Lee Elder di anni 18 e il 19enne Christian Natale Hjorth. I due ragazzi vennero fermati dopo circa 12 ore dall’omicidio.
Si difesero sostenendo di aver scambiato i due militari, Cerciello e il suo collega, Andrea Varriale, che erano vestiti in borghese, per uomini mandati da Sergio Brugiatelli, l'intermediario dei pusher di Trastevere. A questi, gli americani avevano rubato uno zaino, per vendicarsi di una vendita di droga non consegnata. Il 14 novembre del 2019 la procura era riuscita a ottenere il giudizio immediato. Nel corso dell’udienza di oggi Elder ha chiesto di poter fare delle dichiarazioni spontanee, nelle quali ha domandato perdono ai familiari della vittima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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