Da vero e proprio tabù indiscutibile, l’immigrazione di massa – proveniente dall’Africa subsahriana e che transita dal Mediterraneo verso le nostre coste – ha subito dei durissimi colpi negli ultimi mesi. Complice anche il ruolo controverso delle Ong straniere, la narrazione immigrazionista non rappresenta più un totem così solido e ricco di certezze.
Se un tempo c’erano solo Matteo Salvini, Giorgia Meloni e pochissimi altri a porre interrogativi e critiche rispetto a questo fenomeno di dimensioni epocali, nel giro di pochi mesi, lo storytelling mass mediatico ha iniziato ad imbarcare acqua.
E se oggi parliamo in termini diversi del fenomeno migratorio lo dobbiamo, oltre all’inchiesta realizzata dal giovane blogger Luca Donadel, al coraggio del pm catanese Carmelo Zuccaro, il quale – lo scorso aprile – sottolineava come tra le fila delle ong non operassero “tutti filantropi”. Ad Agorà il procuratore si era spinto oltre, affermando che “potrebbero esserci Ong finanziate dai trafficanti di migranti” salvo poi precisare che “l’obiettivo delle indagini sono i trafficanti, non le Ong”.
A quel punto, oramai, il vaso di pandora era stato scoperchiato e le lamentele posticce dei benpensanti non sono valse a richiuderlo. Poco dopo, infatti, è arrivato l’ex premier Matteo Renzi che, in una puntata di Matrix, affermava: “Noi siamo accoglienti e salviamo vite umane, ma non possiamo essere presi in giro da nessuno, né in Europa, né da Ong che non rispettano le regole”. Una presa di posizione eloquente, benché fu proprio l’ex presidente del Consiglio e il suo governo, stando alle parole di Emma Bonino, a siglare un patto scellerato sui migranti con l’Europa nel 2014.
A mettere definitivamente in crisi le tesi del politicamente corretto ci ha pensato poi il presidente francese Emmanuel Macron, l’europeista convinto che aveva sconfitto l’incubo nazionalista lepenista. Nonostante le convinzioni della sinistra italiana, il nuovo inquilino dell’Eliseo ha immediatamente messo in chiaro le cose, dichiarando che “dobbiamo condurre in modo coordinato a livello europeo un’azione umana ed efficace che ci permetta di ricevere i rifugiati politici, senza far confusione con gli altri tipi di migranti e senza abbandonare l’indispensabile mantenimento delle nostre barriere”. Dunque un secco “no” ai migranti economici, che rappresentano circa l’85% dei richiedenti asilo in Italia, nonché il definitivo crollo della narrazione dominante presso l'opinione pubblica. Macron, infatti, ha evidenziato ciò che la sinistra no border non vuole comprendere: ossia che l’Italia è parte degli accordi di Schengen e al nostro Paese è affidato il controllo della frontiera esterna e marittima europea. I trattati europei, infatti, ci obbligano ad accogliere chi ha diritto dell’asilo politico e, al contempo, di respingere i migranti economici.
Arriviamo infine al capitolo più delicato, che sta infiammando il dibattito politico: quello legato al ruolo delle Organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo. In questa direzione, Giuseppe De Lorenzo su Il Giornale.it è stato tra i primi ad indagare i lati oscuri dell’immigrazione di massa, delle cooperative dell’accoglienza e delle stesse Ong. Dopo che parte di esse si è recentemente rifiutata di firmare il codice di condotta imposto dal ministro dell’Interno Marco Minniti, le nuove indagini sembrano accertare le consegne concordate tra i trafficanti di essere umani e le organizzazione umanitarie.
Nei guai è finito il peschereccio della tedesca Jugend Rettet, sequestrato dalle autorità, con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Incredibili le intercettazioni e le testimonianze recuperate da un agente infiltrato nella società di sicurezza a bordo dell’imbarcazione di Save the Children e riportate da Il Fatto Quotidiano: “Mi hanno chiesto se ci vedevo qualcosa di strano… e io gli ho riportato quello che era secondo me le cose strane, insomma… (…) Innanzitutto il fatto che venissero pagati così tanto”. “Perché loro erano pagati come stipendio dici?”. “Eh si… cioè uno che fa il volontario che si piglia 10000 euro mi sembra”. A parlare è Christian Ricci, titolare della Imi Security Services, che curava il servizio di sicurezza sulle imbarcazioni di Save the Children insieme al suo socio Pietro Gallo, il quale, riferendosi sempre alla ong tedesca, afferma in un’ulteriore conversazione: “Quelli sostengono il portafoglio che portano in tasca se no gli casca a terra”. “Tale comportamento - scrive il gip della procura di Trapani nel decreto di sequestro del peschereccio - fornisce prova inconfutabile della precisa volontà della Jugend Rettet di non limitarsi ad effettuare operazioni di salvataggio ma di porre in essere azioni idonee a favorire future operazioni di immigrazione clandestina ed a garantire la creazione di un rapporto preferenziale e fiduciario con i trafficanti libici”. Parole come macigni, sotto il cui peso crollano tutte le certezze della sinistra sull’immigrazione, sorrette oramai da mere motivazioni di carattere ideologico e da qualche corsivo di Roberto Saviano.
Persino Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, interviene dalle colonne del suo quotidiano senza fare nessuna concessione al politicamente corretto: “Ora che ci sono le foto, le intercettazioni, le denunce dell’Ong ‘buona’ Save the Children e le testimonianze dell’agente sotto copertura dello Sco, cioè praticamente abbiamo il film di ciò che accade nel Mediterraneo e che il procuratore catanese Carmelo Zuccaro aveva provato – fra un insulto e l’altro - a descrivere a parole a un Parlamento che cadeva dalle nuvole, le chiacchiere stanno a zero.
Chi ha insultato il magistrato che segnalava un pericolo e chiedeva mezzi per indagare dandogli del razzista o del complice della Lega, gli chieda scusa”. Ma tutti quelli che ci hanno raccontato i mirabolanti vantaggi dell’immigrazione di massa chiederanno scusa o faranno finta di niente?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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