Papa Francesco ama la Cina. Una delle dichiarazioni che il Santo Padre ha rilasciato sul volo di ritorno dalla visita apostolica in Giappone e Thailandia riguarda la visione che il vescovo di Roma ha della Repubblica popolare asiatica. E "amo la Cina" è l'espressione che il pontefice argentino ha scelto di utilizzare. Il Vaticano, grazie a questo pontificato, ha normalizzato i rapporti con il "dragone". L'accordo provvisorio per la nomina dei vescovi - quello che verrà verificato nel corso del prossimo anno - ha consentito a Jorge Mario Bergoglio di essere riconosciuto quale autorità religiosa, di istituire nuove diocesi e di nominare - appunto - i presuli cinesi, mediante una sorta di accordo preventivo con le autorità laiche. Il cardinale di Hong Kong Zen è molto preoccupato per i contenuti e per gli effetti di quel patto. Ma la "Chiesa in uscita" di Papa Francesco prosegue nella sua marcia, che è anche finalizzata al dialogo con il colosso geopolitico asiatico.
Stando a quanto riportato da Avvenire, l'ex arcivescovo di Buenos Aires non ha affatto escluso che, nel corso dei prossimi anni, egli possa toccare il suolo cinese: "Mi piacerebbe andare a Pechino, io amo la Cina". E il viaggio in Giappone e Thailandia può essere considerato un preambolo di questa intenzione papale. Sappiamo però come la situazione ad Hong Kong stia interessando, e molto, le cronache per via delle proteste continuative messe in campo dalle giovani generazioni. Jorge Mario Bergoglio, imbeccato dai giornalisti presenti sull'aereo di ritorno verso Roma, ha esposto la sua disamina: "Cosa fa la Santa Sede con questo? Chiama al dialogo, alla pace. Ma non è solo Hong Kong. Sono varie situazioni con dei problemi che io in questo momento non sono capace di valutare. Io rispetto la pace e chiedo la pace per tutti questi Paesi che hanno dei problemi". Papa Francesco, insomma, è un sostenitore della pace pace. Ma non intende sentenziare sulla situazione persistente nella regione autonoma di Hong Kong. Non c'è - com'era prevedibile - sostengno incondizionato alla rivolta. Il Santo Padre, citando anche altre vicissitudini geopolitiche a rischio, come quella venezuelana, si è limitato ad asserire di non poter giudicare.
Nel corso del 2020, comunque sia, Jorge Mario Bergoglio potrebbe recarsi nella
Repubblica popolare cinese. E questa è già una notizia. Restano in ballo, però, anche le visite apostolica in Russia e in Argentina, che sono altri due mete storiche che il Papa regnante sembra aver intenzione di visitare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.