Prof aggredito per una nota sul registro, un arresto

Aveva messo una nota a un'alunna arrivata tardi in classe. Qualche giorno dopo il docente è stato aggredito nei corridoi da due uomini. Come sono entrati all'interno della scuola?

Prof aggredito per una nota sul registro, un arresto

Un docente è stato aggredito da un uomo per aver messo una nota a un'alunna, parente del trentaquattrenne autore della violenza. È accaduto all'Istituto Majorana di Bari. Le accuse sono: lesioni personali aggravate, violazione di domicilio, violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

Cosa è successo

Il motivo di tutto questo è tanto semplice quanto sconcertante: una nota in condotta per un ritardo. L'insegnante di Diritto ed Economia ha denunciato di essere stato aggredito in aula da due persone che hanno fatto irruzione in classe prendendolo a schiaffi per punirlo. Sorge spontanea la domanda sul come l'uomo sia stato capace di introdursi in classe. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il parente della studentessa sarebbe entrato con prepotenza nei locali della scuola aiutato da un complice che ancora deve essere identificato. Se basta la prepotenza e fare la voce grossa per entrare in una scuola piena di minorenni, il problema diventa anche dell'istituto. Essere incapaci di tenere al sicuro i propri studenti è una tematica molto seria che non va minimamente sottovalutata.

Tornando all'aggressione, una volta raggiunta la classe e individuato il docente, i due hanno obbligato il professore ad uscire dall'aula. Oltre una serie di minacce in dialetto barese riassumibili in questo modo: "Professore non ti permettere mai più di fare una cosa del genere", ovviamente pronunciate in maniera meno elegante. Lo avrebbero poi colpito ripetutamente con degli schiaffi al volto.

Vedendo la scena, qualcuno per i corridoi ha detto di aver chiamato la polizia. A quel punto i due si sono allontanati. Il docente ha dovuto ricorrere alle cure del personale sanitario il quale ha riscontrato lesioni sul volto guaribili in sei giorni. Il responsabile dell'aggressione è stato identificato grazie alle telecamere presenti nell'istituto. Il professore, oltre che dolorante, è traumatizzato e intimorito. "Ho il terrore solo a pensare di poter ritornare in quella scuola - racconta al Corriere del Mezzogiorno - dove due balordi non hanno esitato a riempirmi di schiaffi senza che io potessi spiegare nulla né difendermi, entrando impuniti a scuola e andati via come se nulla fosse accaduto".

Un problema da non sottovalutare

Il problema è molto serio e non trascurabile. Oggi è capitato a Bari ma sarebbe potuto accadere in qualsiasi altra città d'Italia.

Chi ha permesso ai due uomini di entrare e passare indisturbati per i corridoi? Perché nessuno li ha fermati? Se l'obiettivo, anziché il docente che resta un uomo fatto e formato e che può certamente superare un choc simile, fosse stato un alunno? Chi si sarebbe preso la responsabilità di aver rovinato, nel migliore dei casi, l'idea di porto sicuro che la scuola dovrebbe avere a un ragazzo? Se è vero che la scuola ha l'obiettivo pedagogico di formare gli uomini e le donne del domani, a maggior ragione in un periodo storico in cui l'istituzione famiglia sta venendo accantonata; professori, personale non docente e presidi si prendano la responsabilità di adottare le necessarie contromisure e di non girarsi dall'altra parte rimbalzandosi la responsabilità di quanto avvenuto. Altrimenti domani sarà esattamente quello che faranno i loro alunni. Il gesto dei due uomini è gravissimo. Ancora più grave, però, è il come questo sia potuto accadere.

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