Una delle storie vincenti del Rione Sanità è legata alla visione di Padre Antonio Loffredo, il parroco di Santa Maria della Sanità. Anni fa il prete comprese che per far ripartire il quartiere bisognava investire sul suo patrimonio artistico. Per ovviare alla mancanza di fondi pubblici decise di chiedere aiuto al settore privato e iniziò una proficua collaborazione con varie associazioni, tra cui l’Altra Napoli Onlus che favorì i contatti con grandi multinazionali come Ikea, Ibm, Johnson and Johnson, Barclays, Vodafone, Telecom, Enel e molte altre.
I soldi vennero usati per mettere in sicurezza le catacombe o altri spazi e per creare delle cooperative di giovani, come la Paranza, che poi sono diventate autonome e che hanno ottenuto dal Vaticano la possibilità di riaprire e gestire le catacombe. I ragazzi sono così diventati guide turistiche. La cooperativa sociale la Paranza nacque nel 2006 con la gestione delle Catacombe di San Gaudioso, nella Basilica di Santa Maria della Sanità, luogo che custodisce gli splendidi scheletri affrescati dei nobili napoletani. I ragazzi hanno poi vinto nel 2008 un bando storico-artistico di Fondazione con il Sud grazie al quale sono state riaperte al pubblico le Catacombe di San Gennaro. Tutti i lavori elettrici e le strutture metalliche sono state fatti da altre due cooperative nate dagli stessi progetti, “Officina dei Talenti” e gli “Iron Angels”.
Nel 2016 più di ottantamila persone hanno visitato queste due realtà. La vera intuizione di questi progetti è che grazie all’uso di fondi privati si potevano creare posti di lavoro diretti e nell’indotto semplicemente restaurando e riaprendo il grande patrimonio artistico del Rione.
Il 16 dicembre 2014 è poi nata la Fondazione di Comunità San Gennaro Onlus, in cui sono confluite tutte quelle realtà che da anni operano sul territorio. Il suo scopo è di dare stabilità a quanto già realizzato ma anche di promuovere nuovi progetti per favorire una rinascita sociale ed economica del territorio in modo moderno e sostenibile. Uno degli eventi organizzato dalla Fondazione e ormai diventato un classico, è la notte bianca della Sanità a cui quest’anno ha collaborato anche Sky Arte che ha mandato la serata in diretta.
La Fondazione per ricordare il cinquantenario della morte di Totò ha anche creato una serie di eventi, concerti e progetti di risanamento urbanistico attraverso l’arte che dureranno tutto l’anno. Lo scopo è sempre quello di aprire ai napoletani e hai turisti un rione considerato per troppo tempo una “periferia nel centro storico in cui non entrare”.
Tra i tanti progetti legati alla Fondazione San Gennaro c’è poi il “Sanitansamble”, l’orchestra che s’ispira all’esperienza di “El Sistema” un modello didattico con accesso gratuito per bambini e ragazzi, ideato in Venezuela dal Maestro José Antonio Abreu e che promuove la pratica collettiva musicale come mezzo di organizzazione e sviluppo della comunità in aree e contesti sociali difficili.
“Sanitansamble” conta oltre 80 giovani, tra bambini e adolescenti dai 7 ai 24 anni, musicisti di due formazioni orchestrali (Orchestra Junior e Orchestra Senior) che, sotto la guida di 14 maestri e del direttore, il maestro Paolo Acunzo, hanno portato avanti in questi anni un percorso di successo che li ha visti esibirsi per il Santo Padre Papa Francesco, per il Presidente Emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano e in molti prestigiosi eventi e concerti in teatri locali e nazionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.