Le scuole posso riaprire e se, contrariaramente a quanto stabilito con l'ultimo Dpcm, i governatori dovessero decidere di tenerle chiuse "dovranno assumersi la responsabilità politica delle loro scelte". E' questa la sentenza del Cts al termine della riunione d'urgenza richiesta dal governo nella mattinata di domenica 17 gennaio.
"Scuole possono riaprire"
L'incontro col Comitato tecnico scientifico è nata da un'iniziativa delle Regioni per fare chiarezza su una delle questioni più spinose delle ultime settimane: la scuola. Secondo gli esperti del Cts, bisogna garantire "la didattica in presenza ove possibile". Nel verbale inviato dai tecnici del governo al ministro della Salute Roberto Speranza viene altresì riconosciuta, per la prima volta in questi lunghi undici mesi, l'autonomia delle Regioni che potranno decidere il dafarsi "tendendo conto - hanno ribadito nello scritto -delle situazioni congetturali del territorio". E dunque, i governatori "dovranno assumersi la responsabilità politica delle loro decisioni".
La scelta delle Regioni
Ad oggi, il ritorno in classe per gli studenti delle superiori è previsto solo nel Lazio, Molise, Piemonte (50%) ed Emilia Romagna. Ma dopo la validazione del Cts, qualcosa potrebbe cambiare. Ora la palla passa ai governatori. Nell'attesa di eventuali risvolti, il Friuli Venezia Giulia ha già firmato una ordinanza che rimanda la didattica in presenza al 1° febbraio superando, di fatto, una sentenza del Tar sul ricorso contro la chiusura delle scuole fino a fine mese. Riapertura in bilico nel Lazio dove è nota la cautela del governatore Luca Zingaretti sull'arditissima questione. Tra una settimana, invece, dovrebbero ritornare sui banchi gli studenti delle superiori di Umbria e Campania. Marche, Basilicata, Sardegna e Veneto hanno stabilito il rientro al 1° febbraio.
Cosa succede nelle scuole della "zona rossa"
Discorso diverso per le scuole in zona rossa (Lombardia, Sicilia e Provincia Autonoma di Bolzano) dove, come stabilito con l'ultimo Dpcm, è sospesa l'attività scolastica in presenza per gli studenti delle superiori e del secondo e terzo anno di medie. Resteranno aperti, invece, i servizi educativi per l'infanzia, gli asili, la primaria, e le scuole medie fino al secondo anno. "Le attività didattiche in tutti gli altri casi si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza.
- precisa un comunicato del Miur - Resta comunque salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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