I monumenti chiusi per sciopero. Rabbia dei turisti a Roma e Firenze

Nelle città italiane i siti archeologici e i musei rimangono chiusi per un'assemblea, ma nessuno aveva informato i turisti. Camusso: "È uno strumento di democrazia". Ma il governo attacca le sigle sindacali

I monumenti chiusi per sciopero. Rabbia dei turisti a Roma e Firenze

I cancelli chiusi e un cartello, appena fuori dall'ingresso, per avvertire che fino alle 11 di questa mattina al Colosseo non si potrà entrare. Un fatto che i turisti non avevano messo in conto, anche perché dell'assemblea sindacale nessuno li aveva avvertiti, fino a che non se ne sono accorti da soli.

Un problema contro cui hanno sbattuto in tanti, compreso un gruppo di turisti inglesi che, per evitarsi una lunga fila, aveva preso ieri i biglietti online. Peccato che sul sito nessuno spiegasse che il Colosseo sarebbe rimasto chiuso. "Ci saremmo organizzati - hanno raccontato ai giornalisti - Roma è grande, avremmo fatto altro".

Lo stupore non è soltanto dei turisti, ma pure delle guide. Ignara di tutto una ragazza che accompagnava una comitiva polacca. "Faremo prima il Foro", commenta rassegnata, ma aggiunge anche che nessuno aveva avvertito di quanto sarebbe successo. Anche sul posto l'unico avviso si trova all'interno dei cancelli.

E il Colosseo non è l'unico monumento che questa mattina non ha aperto. Sono rimasti chiusi anche il Foro romano e quello Palatino e le Terme di Diocleziano, per la stessa assemblea sindacale, che è durata fino alle 11.30. Problemi anche a Firenze, dove ad aprire in ritardo sono stati Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli.

Roberto Alesse, il presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, ha commentato i fatti dicendo che è urgente "ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali" e chiedendo al governo di ragionare seriamente sul tema.

La risposta è arrivata dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, secondo cui "la misura è colma", mentre la Soprintendenza speciale per il Colosseo e l'area archeologica minimizza: "Niente chiusure ma aperture ritardate. Come previsto alle 11.30 hanno aperto".

"Se ogni volta che si fa un’assemblea si dice che non si può, si dica chiaramente che non ci possono essere strumenti di democrazia", è andata

all'attacco Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Di parere diametralmente opposto il premier Renzi, che assicura: "Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia".

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