Lo dicono pure le toghe: "Mediterranea non fu diffamata" Duro colpo per Casarini

Secondo i giudici capitolini l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini non ha diffamato i membri dell'Ong Mediterranea Saving Humans a bordo della nave Mare Jonio

Lo dicono pure le toghe: "Mediterranea non fu diffamata" Duro colpo per Casarini

Per un procedimento che ha visto sabato il suo primo atto, un altro invece ha subito la definitiva archiviazione. Nelle scorse ore infatti è giunta la notizia secondo cui la denuncia contro Matteo Salvini, fatta dall'Ong italiana Mediterranea Saving Humans, è stata archiviata dal tribunale ordinario di Roma.

Il braccio di ferro tra l'ex ministro dell'Interno e gli attivisti che hanno operato con la nave Mare Jonio risale al marzo del 2019, quando per la prima volta dal Viminale è stato impedito al mezzo usato da Mediterranea di approdare a Lampedusa con alcuni migranti a bordo. Si è trattato del primo scontro tra il ministero dell'Interno guidato da Salvini e una nave Ong da quando, pochi mesi prima, era stato approvato il decreto sicurezza.

La procura di Agrigento, dopo il provvisorio sequestro della nave, aveva aperto un fascicolo contro il capomissione della Mare Jonio, Luca Casarini, e il comandante Pietro Marrone. Una vicenda giudiziaria chiusa nelle scorse settimane, con l'archiviazione del caso. Al contempo però, gli stessi attivisti di Mediterranea avevano denunciato per diffamazione Matteo Salvini. Quest'ultimo, secondo i membri dell'Ong, era reo di aver “falsamente attribuito alla missione del rimorchiatore un disegno volto a favorire l'ingresso in Italia di migranti irregolari”.

Ma secondo i giudici del collegio dedicato ai reati ministeriali del tribunale capitolino, “diversamente da quanto prospettato dal querelante – si legge in un lancio dell'AdnKronos – la direttiva incriminata, lungi dal contenere un'autonoma e falsa notizia di reato, elenca una serie di possibili condotte illecite”.

Dunque l'ex ministro dell'Interno non ha diffamato l'Ong italiana e non può essere perseguito per questo reato. Una vittoria per la tesi difensiva dello stesso Salvini, il quale aveva sempre respinto ogni addebito. Quello chiuso dal tribunale di Roma è stato l'ultimo atto dello scontro tra il segretario del carroccio e Mediterranea.

Tuttavia per Salvini ci sono ancora altri conti in sospeso con altre Ong. Sabato scorso a Palermo si è avuta la prima udienza preliminare sul caso Open Arms, risalente all'agosto del 2019 e che vede l'ex ministro accusato di abuso d'ufficio e sequestro di persona per aver respinto la richiesta dell'Ong spagnola di entrare in acque italiane.

Un'udienza quella rinviata al prossimo 6 febbraio e che potrebbe avere risvolti non solo giudiziari ma anche politici, visto che per l'appunto il processo in questione rappresenterebbe un altro duro atto di scontro tra la linea politica perseguita da Salvini e quella invece inseguita dalle Ong.

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