Il murale dedicato alla memoria di Sergio Ramelli è stato di nuovo imbrattato. Falce e martello disegnati con uno spray di colore blu e due scritte inneggianti alla violenza rossa, infatti, sono state apposte sul muro che commemora la figura del militante del Fronte della Gioventù aggredito, e poi morto in ospedale, in seguito ai colpi di chiave inglese ricevuti dai militanti di Avanguardia Operaia nel 1975. Secondo quanto riportato da il quotidiano Il Giorno, in via Paladini, a Milano, è avvenuto un vero e proprio blitz. Gli autori del "raid", che avrebbero "operato" nella notte tra domenica e lunedì, hanno scritto sul muro: "Onore alla volante rossa" e "Fasci appesi". Il tutto è già stato ripulito, ma ancora una volta diviene necessario raccontare di uno sfregio alla memoria di una vittima degli anni di piombo.
"Le forze dell’ordine - ha sottolineato il quotidiano milanese citato - in particolare gli agenti della Digos, hanno comunque registrato l’episodio in un periodo di alta tensione tra opposte fazioni". Solo qualche settimana fa, precindendo dal clima registrato in questi giorni nelle piazze italiane, i cosiddetti antagonisti di sinistra avevano organizzato un "presidio antifascista" in opposizione alla partecipazione di Lealtà e Azione alla presentazione di una graphic novel sul giovane studente milanese. A quella iniziativa degli antifascisti avevano aderito: Rifondazione comunista, Legnano in Comune, Sinistra italiana, Possibile, Potere al popolo, Liberi e uguali, Sinistra per la Lombardia, e Art.1 Mdp. E anche il Partito Democratico, mediante una dichiarazione del segretario locale, aveva preso posizione in merito contestando la condivisione dell'evento da parte di Fratelli d'Italia con esponenti di Lealtà e Azione. Quello che veniva criticato in quella circostanza, sarà bene ribadire ancora una volta, non era la commemorazione di Ramelli in sè, ma la presenza all'evento di un movimento considerato di estrema destra.
Tornando indietro nel tempo, invece, si può ricordare una deturpazione dello stesso murale avvenuta nel 2016. In quell'occasione era stata usata la vernice rossa.
La "volante rossa", invece, a cui le scritte di quest'ultimo imbratto hanno inneggiato, è stata un'organizzazione paramilitare di Milano che, nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, ha continuato ad uccidere e sequestrare persone ritenute appartenenti al regime fascista. Le prime vittime furono Rosa Bianchi Sciaccaluga e sua figlia Liliana, due donne ausiliarie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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