Una nuova frana ha costretto a diverse evacuazioni dalla Val Bondasca, nel territorio della Val Bregaglia, travolto lo scorso 23 agosto da uno smottamento che ha sepolto 8 alpinisti e costretto gli abitanti ad allontanarsi dalle loro case. La frana, seguita da una colata di rocce e detriti, si è verificata a pochi chilometri dal confine con Villa di Chiavenna in provincia di Sondrio. La scia di fango ha raggiunto il paese di Bondo, già colpito dai precedenti crolli, danneggiando abitazioni e strade. Il portavoce del comune di Bregaglia, Christian Gartmann, ha riferito che non ci sono feriti.
La frana si è verificata nella notte in seguito a un violento temporale in Val Bondasca. La massa di detriti ha seguito lo stesso percorso della frana che ha colpito l'area la scorsa settimana. Diverse rocce si sono staccate dal monte Pizzo Cengalo e hanno coinvolto numerosi villaggi. La localtà di Promotogno è rimasta senza corrente elettrica, mentre a Sottoponte e Bondo alcune abitazioni sono state completamente distrutte. A Spino due anziani, bloccati in un edificio, sono stati portati in salvo dalle squadre di soccorso. Numerosi i disagi per i frontalieri che lavorano nella zona a causa delle strade interrotte. Sul lato italiano i pompieri di Sondrio e Mese sono al lavoro per arginare il fiume Mera, in piena per l'afflusso di acqua. I comuni della Val Bondasca avevano diramato giovedì un'allerta ai residenti, avvisando che il maltempo avrebbe potuto portare ad altre frane. Secondo le autorità locali ci sarebbe circa ancora un milione di metri cubi di terriccio instabile e che potrebbe presto franare.
I danni della frana del 23 agosto
Le autorità del cantone dei Grigioni avevano appena reso noto che ci sarebbero voluti almeno tre o quattro anni per ricostruire il villaggio svizzero di Bondo, investito dalla frana del 23 agosto, e rimuovere il blocco di 3 milioni di metri cubi staccatosi dal Pizzo Cengalo.
"Presto verranno utilizzati i macchinari necessari per liberare il villaggio dai cumuli di materiale scesi a valle - ha dichiarato Mario Cavigelli, consigliere di Stato grigionese. Un eventuale ritorno degli abitanti alle proprie case è in linea di principio possibile dopo il ripristino del bacino di contenimento".
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