Violenza sessuale nei confronti di minori e detenzione di materiale pornografico, realizzato utilizzando minori degli anni diciotto. Questi i reati di cui è accusato un uomo di 48 anni di Saronno, in provincia di Varese, finito in manette.
Questa mattina i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Saronno hanno eseguito nei confronti del quarantottenne un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo lombardo.
L’uomo, un operaio italiano, aveva già dei precedenti di polizia per molestie.
L’indagine svolta dai militari dell’arma di Saronno è scattata a seguito dell’intervento effettuato da una pattuglia in occasione di una lite avvenuta nell’abitazione dell’indagato nell’agosto dell’anno scorso. A casa dell’odierno arrestato infatti i carabinieri avevano identificato, oltre allo stesso quarantottenne, anche un altro cittadino italiano: quest’ultimo, avevano inseguito appreso i militari, voleva farsi giustizia da sé dopo aver scoperto che l’operaio saronnese aveva adescato con l’inganno suo figlio minorenne.
I successivi approfondimenti hanno fatto emergere una vicenda più inquietante. L’indagato infatti nel biennio tra il 2016 e il 2018 aveva già adescato altri tre minori. Internet era il mezzo attraverso il quale l’operaio si serviva per raggiungere i propri obiettivi.
L’uomo infatti contattava i ragazzi, tutti di età compresa tra i 15 e i 17 anni, utilizzando Facebook. E lo faceva usando un falso profilo femminile. Tramite messaggi inviati con il servizio di messaggistica del noto social network il quarantottenne chiedeva ai minori di trasmettergli fotografie delle loro parti intime, promettendo in cambio una prestazione sessuale da consumare nel suo appartamento.
L’indagato invitava i giovanissimi a casa sua in orario serale. E anche quando gli adolescenti si presentavano al suo indirizzo, l’uomo continuava a fingersi una donna. Li aspettava sull’uscio di casa, al buio, indossando una parrucca rossa e parlando in falsetto per sembrare una donna. Infine praticava un rapporto orale alle vittime, ignare di tutto.
Si tratta, fanno sapere i carabinieri, di uno dei primissimi casi in Italia in cui è stata contestata all’indagato
l’ipotesi di violenza sessuale aggravata dal fatto di aver tratto in inganno la vittima sostituendosi ad altra persona.L’uomo è stato condotto nel carcere di Busto Arsizio dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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