La decisione è arrivata in queste ore ed è stata disposta dalle autorità sanitarie britanniche e fa parte delle misure prese per contenere la diffusione del nuovo coronavirus. Tutti i cittadini inglesi che torneranno nel Regno Unito avranno l'obbligo di sottoporsi a un auto-isolamento di due settimane al rientro da qualsiasi zona dell'Italia, in caso dovessero sviluppare sintomi legati al Covid-19. L'annuncio è stato fatto in queste ore da Chris Witty, funzionario del governo inglese della Salute.
Il primo decesso
Al fine di contenere al massimo la possibilità di altri contagi, l'Inghilterra ha quindi disposto le nuove misure per chi rientra nel Paese non soltanto per i viaggiatori di ritorno dalle zone rosse, ma da qualsiasi città italiana. E accade nel giorno in cui la Gran Bretagna ha annunciato il suo primo decesso a causa dell'epidemia del nuovo coronavirus. In base alle prime informazioni, si tratterebbe di una donna anziana, con patologie pregresse, che avrebbe contratto la malattia nel suo Paese.
Il caso della scuola
Ma sempre in queste ore, dal Regno Unito, sarebbe arrivata anche la segnalazione di una donna italiana, residente lì ormai da anni, che avrebbe denunciato una misura, a suo avviso, troppo leggera, a seguito di un caso accertato di coronavirus nella scuola frequentata dal figlio di 7 anni. La donna, ad Adnkronos, avrebbe detto che nella struttura dove studia il suo bambino, ovvero la Lyndhurst Primary School, nel quartiere di Camberwell, a Londra, il padre di un alunno sarebbe risultato positivo al Covid-19 e che la misura di contenimento decisa dalla scuola era quella di chiudere un solo giorno (per consentire la pulizia straordinaria della struttura, comprese aule e palestra). "Troppo indulgenti in Inghilterra o troppo severi in Italia?", si è chiesta la donna.
La segnalazione al servizio sanitario
La madre del piccolo Antonio, di soli 7 anni, dopo aver ricevuto questa comunicazione dalla scuola ha deciso di scrivere al servizio sanitario inglese per sollevare la questione e chiarire le sue perplessità.
"So che la scuola è in contatto con voi e sono certa che qualsiasi decisione prendiate sia la migliore per tutti noi", scrive la donna, che poi però, subito dopo,cita il caso di Codogno, il comune in provincia di Lodi dove ha iniziato a diffondersi l'epidemia in Italia, e mette a confronto le due situazioni: "Una persona positiva al coronavirus ha circolato liberamente, senza restrizioni, così il virus si è diffuso rapidamente con tutte le conseguenze del caso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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