"Se tu esprimi un parere contrario ai gruppi omosessualisti puoi andare in galera. Se tu dici non sono d’accordo che due uomini adottano un bambino puoi essere denunciato e processato". A parlare è don Calogero D'Ugo, un parroco del palermitano, che ha deciso di contrastare in maniera pubblica, ossia mediante una vera e propria omelia, l'avanzata in commissione parlamentare della cosiddetta "Zan-Scalfarotto", la legge portata avanti dalla maggioranza giallorossa, che intende introdurre il reato di omofobia.
Nel corso di queste settimane, la mobilitazione del mondo cattolico è stata incisiva. Dalla presa di posizione della Conferenza episcopale italiana alla campagna "restiamo liberi" dei movimenti pro life: la "base" è scesa nell'agone per manifestare ferma contrarietà. I vertici, questa volta, hanno assicurato il loro sostegno. Per quanto persista più di una lamentela su una mancata discesa in campo istituzionale della Chiesa cattolica. La maggioranza giallorossa, a parte qualche ragionamento su qualche possibile modifica, non sembra essere intenzionata a tornare indietro sul provvedimento.
Don Calogero non è l'unico parroco ad aver esposto le sue preoccupazioni. Don Antonello Iapicca, per esempio, ha scritto su Facebook che: "Il Coronavirus ha solo evidenziato l'epidemia del peccato e della paura della morte che infetta il cuore di ogni uomo. Il virus prima o poi passerà, e sarà tutto come prima, solo qualche angoscia in più, alle quali corrisponderanno più alienazioni. Mentre con il Ddl Zan convertito in legge davvero nulla sarebbe più come prima. Più grave addirittura dell'aborto. E non solo perché si tratterebbe di una legge liberticida". Una legge "liberticida", insomma, che avrebbe persino effetti peggiori del "cigno nero".
Il clero, in misura maggiore rispetto ad altre circostanze, sembra preoccupato per l'avvenire. E don Calogero non ne ha fatto mistero quando ha parlato di "legge bavaglio":"Se a scuola a tuo figlio vengono a fare educazione gender, una madre che si ribella può andare sotto processo", ha aggiunto il parocco siciliano. La parte più significativa del discorso è stata forse quella in cui il don ha parlato di "categorie protette": "Sui preti puoi dire tutto, Dio lo puoi bestemmiare, sui giornalisti puoi dire tutto, sui politici no, sugli omosessuali se parli vai in galera. Qua - ha aggiunto il parroco, come ripercorso su Dagospia - non si tratta di non rispettare le persone con queste tendenze figuratevi, qua si tratta di voler mettere il bavaglio alla libertà di pensiero e di opinione, da parte di quelli che si dicono liberali e democratici. ed è vergognoso se passa una legge di questo tipo".
Si ventila l'ipotesi che anche i preti possano incorrere in sanzioni nel momento in cui decidessero di citare alcuni passaggi biblici. Anche gli insegnanti, però, potrebbero essere coinvolti: si pensi, a titolo esemplificativo, ad alcuni versi della Divina Commedia.
I contrari segnalano pure come il governo, nonostante le urgenze economico-sociali, abbia deciso di concentrarsi sull'approvazione di questo provvedimento. Qualcosa di simile sta succedendo in Francia, dove i vescovi si stanno ribellando alla riforma bioetica di Emmanuel Macron. Un altro progetto che rischia di passare in un momento davvero particolare per l'Occidente.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.