Il coraggio di osare con l'arte al tempo del Covid-19

L'arte in quarantena presenta le opere degli artisti durante la pandemia. E ci dà la forza per ripartire

Il coraggio di osare con l'arte al tempo del Covid-19

Cristoforo Colombo fu un pazzo con i piedi ben saldi per terra. Un visionario. Intuì che si potevano raggiungere le Indie orientali viaggiando verso ovest. Sbagliò. In cambio, però, scoprì l'America. Era il 1492. Come fu possibile tutto questo? Perché un uomo decise di mettersi in viaggio in acque così perigliose? Perché, è quello che credono diversi storici, quasi centocinquanta anni prima ci fu un evento che sconvolse l'Europa: l'arrivo della peste nera. Un morbo terribile, che nel corso dei millenni si è più volte affacciato nella storia dell'uomo. Arrivò dall'Asia e, dopo aver vagato per anni sulle rotte della vecchia via della seta, si diffuse in Europa. Fu un'ecatombe, che Boccaccio descrisse mirabilmente nel suo Decameron. La vita sulla terra ferma appariva così pericolosa da spingere gli uomini a cercare una sorte migliore tra gli oceani. Fu l'inizio di una nuova era. Di una nuova civiltà. Qualche anno dopo, infatti, sarebbero arrivati l'umanesimo e il rinascimento.

Oggi, ci troviamo in una situazione simile (anche se grazie a Dio il Covid-19 non è la peste nera). Per mesi siamo stati chiusi in casa, sospesi. In attesa che ci dicessero che il Covid se n'era andato, così come era arrivato: in un battito d'ali. Così non è stato. Eppure, c'è chi da questa tragica esperienza ha tratto un insegnamento. Stiamo parlando di Salvo Nugnes che, in quei momenti difficili del primo lockdown, ha aperto una rubrica su Tgcom intitolata "L'arte in quarantena" (oggi diventata un libro). Un catalogo fitto di parole e immagini affinché, come scrive Nugnes, si possa conservare "un ricordo indelebile di un periodo che ha coinvolto tutto il pianeta e che rimarrà di sicuro nella storia. Un ricordo che non sia solo quello delle difficoltà e delle rinunce, ma soprattutto della forza con cui ci si è saputi rialzare e si è riusciti ad affrontare la situazione, creando qualcosa di bellissimo da una situazione così particolare e complessa".

Ed è così che ci si imbatte ne L'età vitale, disegno matita su carta di Anna Maria Calamandrei Santi. Un uomo, mani dietro la schiena, sdraiato. Solo confini e ombre. Come noi, durante quei giorni di marzo, quando le ambulanze, come novelli monatti, sfrecciavano per le vie della città trasportando i malati negli ospedali. Quando lentamente e in maniera sempre identica si consumava la nostra età vitale. Per Marco Provenzale, invece, il 2020 è fatto da un medico in trincea, che usa lo stetoscopio contro un nemico invisibile: il virus. Tutto attorno, i palazzi sono diventati cimiteri. Fitti di corpi e anime.

Sfogliando il catalogo, ci si scontra con La nostra Italia di Monica Ferrari, dove il nostro Paese non ha più le fattezze di una giovane donna dalla corona turrita, ma di un a vecchia dai capelli grigi e dal volto solcato dalle rughe e dalla sofferenza. Sul capo, timidamente, emergono il verde, il bianco e il rosso. Ma il viso del nostro Paese, tormentato dai tanti morti per Covid, appare stravolto. Sofferente. A quest'opera si contrappone l'Italia nascente di Massimo Ponteduro: questa volta è una giovane donna, formosa, che impugna una spada sulla cui lama, che fende il Covid-19, è scritto: "In nome di Dio e della patria io ti combatto". È il Paese che non si arrende. Che sfida il male. Che lo elimina. È la vita che rinasce.

E poi si aspetta (forse Godot) nell'Ora imprecisata della notte. Tre uomini senza volto in un bar senza storia. Fumano e bevono. Bevono e fumano. E si godono le ore più belle, quelle della notte, appunto, che per tanto tempo ci sono state negate. E poi il trittico di donne di Carla Patella: l'indecisa Jolie, che, camicetta sbottonata, ti fissa per sedurti; la bella annoiata, che vorresti strappare via al suo compagno troppo azzimato e, infine, la sensuale Letizia. Tre donne, che forse solo una. O tutte. La Donna. E che si parlano con i nudi plastici di Gino Baglieri.

Il volume è poi impreziosito non solo da commenti di importanti firme come VIttorio Sgarbi, Paolo Liguori, Maria Rita Parsi, Francesco Alberoni, Silvana Giacobini, Giordano Bruno Guerri, Alessandro Meluzzi, Cristina Cattaneo e Flavia Sagnelli.

ma anche dalle opere di grandi star internazionali come Yoko Ono, Paul McCartney, David Bowie, Romina Power, Sylvester Stallone, Franco Battiato, Gina Lollobrigida, Federico Fellini e tanti altri. Perché anche dai periodi più bui può nascere qualcosa di buono. Perché anche nei periodi più bui si può prendere il mare. E trovare nuovi orizzoni. Nuovi mondi.

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