Pan, le nevrosi della pandemia negli zoo dei palazzi universali

Federico Audisio di Somma pubblica per Sem il romanzo Pan. Un mirabile viaggio nelle vite di quelle che lui definisce: "Le nevrosi decadenti degli individui reclusi dal morbo"

Pan, le nevrosi della pandemia negli zoo dei palazzi universali

Non solo uno scrittore, ma anche e soprattutto un medico Federico Audisio di Somma. Penna eccellente che nel 2002 al primo tentativo letterario, vinse il Premio Bancarella con il romanzo L’uomo che curava con i fiori, (Piemme editore). Un libro quello, che proprio come è nella psicologia dell'autore, mescola passioni e realtà sperimentate con mano. Federico infatti è un medico di medicina generale e chirurgia, specializzato in medicina del lavoro, nonché omeopata molto attento ai risvolti psicosomatici dei mali e delle cure.

Proprio questo punto è importante per comprendere la modalità di scrittura e i percorsi, quelli medici che si mescolano a quelli psicologici dei protagonisti dei suoi libri, di questo brillante autore. Non a caso di Somma, ha lavorato a lungo nell’ospedale torinese delle Molinette, dove si occupava di curare i colleghi che si ammalavano all’interno del Pronto soccorso. Un cammino di cura attento a chi le cure le apportava, perché nell'immaginario comune questi "operatori" che tanto si sono spesi anche nel momento della pandemia, erano immuni da risvolti psicologici, quasi non trattassero esseri umani che soffrivano, e quindi incapaci loro stessi di dolore. Ma non è così.

E forse questo "mettere su carta" e raccontare, è il suo modo per esorcizzare proprio quel dolore. Portare in scena quello degli altri, esseri umani imperfetti e sottoposti alle onde emotive della vita, che diventano attori perfetti per raccontare il proprio io. La sua passione per la scrittura arriva da lontano quando già da ragazzo, portò le sue idee a due mostri sacri come Fruttero e Lucentini. (ovvero gli scrittori Carlo Fruttero e Franco Lucentini che hanno svolto per quarant'anni attività editoriale e hanno firmato con la sigla F. & L. numerose opere di saggistica e narrativa ndr).

Nel 2003 sempre per Piemme editore esce il libro, Il fiore dell’Omeopata, che racchiude tre romanzi brevi a cui seguirà nel 2018 per Cairo Publishing il romanzo Siddharta rave. Poi però arriva la pandemia, che porta scompiglio nelle vite di tutti. Ed è ancora un rimescolamento tra malattia e paura che Federico mette su carta, pubblicando per Sem PAN un romanzo visionario in cui riesce mirabilmente ad entrare nelle vite di quelle che lui definisce: "Le nevrosi decadenti degli individui reclusi dal morbo". Un racconto inedito di un periodo che: "Ha devastato le nostre esistenze, interpretato però in maniera divertente".

Un "miracolo" questo, riuscito con la duplice via dell'immedesimazione, vista dall'alto e dall'interno dei personaggi. Quella che mostra lo sguardo del mondo divertito da certe nevrosi "umane", e quello intimo buio e terrorizzante di chi lo vive. "I personaggi - racconta - sono piacevoli da leggere e da scoprire nei loro vizi, paure, e difetti. Sono tutti rinchiusi -come lo era il resto del mondo - come in uno zoo dentro un palazzo di via 20 settembre a Milano". Un luogo idealmente immaginato, perché in realtà: "È un palazzo universale che esce da un mainstream della letteratura italiana contemporanea". La parola zoo è non messa a caso, da chi crede nell'ausilio della natura, e immagina quasi un capovolgimento della struttura "sociale" della vita.

Un bel romanzo molti introspettivo, con ampie vedute sul genere umano, studiato a lungo e per questo raccontato con minuzia particolare in tutte le sue multiforme sfumature.

Dalla paura alla gioia, dalla meschinità alla rinascita. Un bel tuffo in quello che forse siamo stati tutti noi, che quel palazzo lo abbiamo abitato e ne abbiamo avuto forse paura e che, si spera, ci abbia anche insegnato qualcosa.

Pan di Federico Audisio Di Somma

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