La celiachia è una patologia immuno-mediata innescata dall’assunzione di glutine. Ad essere colpito dalle “difese” dell’organismo è l’intestino tenue che, danneggiandosi, non riesce più ad assorbire adeguatamente i nutrienti. Dalla mucosa intestinale infatti scompaiono i villi intestinali che, tra le altre funzioni, sono deputati all’assorbimento delle sostanze nutritive e dei minerali. Nei casi più gravi possono insorgere una sindrome da malassorbimento e uno stato di malnutrizione.
La patologia è infiammatoria e permanente e chi viene colpito è un soggetto geneticamente predisposto.
La celiachia può manifestarsi a qualunque età e riguardare entrambi i sessi, anche se dai dati raccolti dal Ministero della salute risulta essere un disturbo prevalentemente femminile. Nel 2022 in Italia i celiaci erano 251.939. A questi vanno poi aggiunti coloro che non sanno di esserlo in quanto asintomatici.
Che cos’è il glutine
Il glutine è la frazione proteica del grano e la principale proteina del glutine è la gliadina. Sebbene il glutine indichi propriamente solo il complesso proteico alcool solubile estratto dal grano, il termine viene comunemente esteso alle corrispondenti proteine della segale e dell’orzo, denominate, rispettivamente, secalina e ordeina.
Il glutine si trova in numerosi alimenti, tra cui pane, pasta, pizza, snack salati e biscotti.
Le cause della celiachia
La malattia è multifattoriale. Per il suo sviluppo è necessario introdurre il glutine in un organismo geneticamente predisposto. Esistono altresì fattori scatenanti di cui ancora si sa poco.
Proprio perché la patologia è a trasmissione genetica, è utile uno screening da parte di tutta la famiglia qualora venisse riscontrato un caso all’interno di essa.
I sintomi
La patologia può manifestarsi in maniera variabile.
La forma classica è caratterizzata da:
- diarrea
- gonfiore addominale
- dolori addominali
- perdita di peso
- malassorbimento intestinale
- rallentamento della crescita
Possono indurre a pensare di essere in presenza della patologia anche i seguenti sintomi:
- anemia
- alterazioni del metabolismo osseo
- alopecia
- sintomi neurologici non altrimenti spiegati
- infertilità, poliabortività
- Ipertransaminasemia non altrimenti spiegata
- cefalea
- debolezza muscolare
Accanto a tali forme vi possono essere anche forme silenti.
La diagnosi e le cure
Innanzitutto occorre rivolgersi al proprio medico il quale, in caso di sospetta celiachia, potrà prescrivere dei test diagnostici, a cominciare dagli esami del sangue.
Una cura vera e propria non esiste: ciò che occorre fare è seguire una dieta priva di glutine. Bisogna pertanto eliminare pasta, pane, pizza, dolci, fette biscottate, piatti pronti preconfezionati con tracce di glutine, e in generale tutti gli alimenti che possono contenere tale sostanza. In commercio esistono molti prodotti sostitutivi che riportano l’indicazione senza glutine
Con un’adeguata alimentazione, nel giro di 6-8 mesi i tessuti intestinali potranno essere ricostruiti.
Bisogna sottolineare come le persone affette da celiachia e non trattate tendono anche a sviluppare malattie autoimmuni più frequentemente della
popolazione generale.Un utile strumento infine sono le linee guida per la diagnosi, la terapia e il follow-up della malattia celiaca e della dermatite erpetiforme pubblicate dal Sistema nazionale Linee guida dell’Istituto superiore di Sanità.
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