
Nelle acque dell'Oceano Indiano sono appena iniziate le esercitazioni navali congiunte tra Cina, Russia e Iran. Queste manovre annuali, che prendono il nome di Security Belt-2025, sono giunte alla loro settima edizione e si tengono nei pressi del porto iraniano di Chabahar, sulla costa del Golfo dell'Oman, con l'obiettivo di approfondire la cooperazione militare tra i tre Paesi. L'intera esercitazione, hanno scritto i media di Pechino, contribuisce a salvaguardare la sicurezza nella regione strategicamente importante per il trasporto energetico e che è cruciale per la pace e la stabilità globali. "Non mi preoccupano le esercitazioni militari congiunte di Russia, Cina e Iran. Perché dovrebbero? Noi siamo più forti", ha scritto intanto Donald Trump su X.
L'esercitazione navale di Cina, Russia e Iran
L'esercitazione comprenderà attacchi simulati a obiettivi marittimi, manovre congiunte di ricerca e soccorso e arresti. La Cina ha inviato il cacciatorpediniere lanciamissili Type 052D, insieme alla nave Baotou e alla nave rifornimento Gaoyouhu della 47a task force di scorta navale, che comprende anche la fregata lanciamissili Honghe e due elicotteri imbarcati, e che da dicembre è impegnata nel vicino Golfo di Aden. Il ministero della Difesa russo ha affermato che Security Belt-2025 coinvolgerà 15 navi da combattimento, navi di supporto e cannoniere, nonché elicotteri. "La parte russa è rappresentata dalle corvette Rezky e Russian Hero Aldar Tsydenzhapov e dalla petroliera Pechenega della flotta del Pacifico", ha fatto sapere il ministero di Mosca. L'Iran ha infine inviato una corvetta con missili stealth e una nave pattuglia.
Il Golfo dell'Oman è un'area fondamentale perché coincide con una rotta commerciale vitale e un punto di strozzatura per petrolio e gas. Quest'operazione militare offre ai tre Paesi sopra citati l'opportunità di espandere la loro influenza in tutto il Medio Oriente. Non solo: l'esercitazione si inserisce in un contesto di crescente cooperazione tra Pechino, Mosca e Teheran, che comprende anche un accordo firmato a gennaio tra i presidenti russo e iraniano, Vladimir Putin e Masoud Pezeshkian, per rafforzare la cooperazione in settori quali il commercio e l'esercito. Le esercitazioni, con l'obiettivo di "rafforzare la fiducia militare e rafforzare la cooperazione pratica", includeranno attacchi simulati su obiettivi marittimi, operazioni di visita-imbarco-ricerca-sequestro ed esercitazioni di ricerca e soccorso, ha sintetizzato il ministero della Difesa di Pechino.
Manovre strategiche
Secondo quanto riportato dai media statali iraniani, l'esercitazione sarà monitorata da funzionari della Repubblica dell'Azerbaigian, del Sudafrica, dell'Oman, del Kazakistan, del Pakistan, del Qatar, dell'Iraq, degli Emirati Arabi Uniti e dello Sri Lanka. Ricordiamo che un anno fa queste manovre prevedevano il salvataggio armato di navi mercantili dirottate e il fuoco su obiettivi in mare.
A Washington, nonostante le parole di Trump, in realtà sono aumentate le preoccupazioni circa l'emergente partenariato strategico tra Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, che i legislatori statunitensi hanno descritto come un "asse dell'autoritarismo", "asse degli autocrati" e "asse dei dittatori".
Il timore è che un'animosità condivisa verso gli Stati Uniti stia spingendo sempre più questi paesi a collaborare, amplificando la minaccia che ciascuno di loro, da solo, rappresenta per Washington o i suoi alleati, non solo in una regione, ma forse in più parti del mondo contemporaneamente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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