Droni da combattimento potenziati: perché gli Usa temono i YFQ-42A e YFQ-44A

Gli YFQ-42A e YFQ-44A, progettati per funzionare come “gregari fedeli”, accompagneranno i caccia con equipaggio come l’F-35, migliorando il predominio aereo degli Usa a costi ridotti e in tempi ristretti

Droni da combattimento potenziati: perché gli Usa temono i YFQ-42A e YFQ-44A
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Affidarsi a particolari droni da combattimento per contenere la crescente potenza aerea della Cina nell'Indo-Pacifico. È questo il piano che starebbe portando avanti l'aeronautica militare statunitense puntando sui caccia senza pilota YFQ-42A e YFQ-44A, che devono tuttavia fare i conti con sforamenti di costo, ritardi nella produzione e limitazioni industriali che minacciano di ostacolare la loro produzione di massa. Presentati in occasione dell'AFA Warfare Symposium tenutosi ad Aurora, in Colorado, e sviluppati rispettivamente dalle società appaltatrici della difesa statunitensi General Atomics e Anduril Industries, questi velivoli da combattimento collaborativi (CCA) fanno parte del Next-Generation Air Dominance (NGAD) e segnano un cambiamento fondamentale degli Usa verso l'impiego in team di velivoli con e senza pilota nel combattimento aereo.

Gli Usa punta su droni potenziati

Come ha spiegato il sito Asia Times, gli YFQ-42A e YFQ-44A, progettati per funzionare come “gregari fedeli”, accompagneranno i caccia con equipaggio come l’F-35, migliorando il predominio aereo degli Usa a costi ridotti e in tempi ristretti. General Atomics ha fatto presente il ruolo cruciale dello YFQ-42A nell'espandere le capacità di missione insieme agli aerei attuali e futuri, una caratteristica che offre al Pentagono opzioni versatili per affrontare le nuove sfide alla sicurezza globale. Nel delineare gli imperativi tattici degli Stati Uniti per accelerare lo sviluppo del CCA, in un rapporto per il Mitchell Institute for Aerospace Studies si legge che questi jolly aumentano la massa di combattimento, creando una forza più tollerante all'attrito che consente operazioni più rischiose ma più decisive.

Abbinati ad aerei pilotati, i CCA possono fungere da esche o da piattaforme di guerra elettronica per ostacolare i bersagli nemici e aumentare la sopravvivenza dei piloti umani. Le loro caratteristiche autonome, come il rilevamento delle minacce basato sull'intelligenza artificiale e i movimenti adattabili, migliorano l'agilità operativa in contesti difficili, visto che le loro prestazioni si basano su miglioramenti del software anziché su un lungo addestramento dei piloti. Una massa così attrattiva e semi-autonoma potrebbe rivelarsi critica in un conflitto con un avversario quasi alla pari, in cui gli Stati Uniti potrebbero trovarsi in grave inferiorità numerica. Un avversario, per esempio, come la Cina.

Contenere la Cina

Come spiegato da Air & Space Forces Magazine, la Cina potrebbe infatti produrre 100 J-20 all'anno, rispetto agli F-22 statunitensi, la cui produzione è stata interrotta nel 2011, con soli 187 velivoli insostituibili. Pechino ha inoltre aumentato la produzione di altre varianti di caccia, producendo 100 J-16 e 40 caccia J-10 di fascia bassa all'anno. Sul fronte opposto gli Stati Uniti producono 135 F-35 all'anno, 60-70 dei quali vengono venduti agli alleati. In ogni caso questi sistemi autonomi sono tutt'altro che impeccabili, come dimostrano i voli di prova che hanno evidenziato incongruenze che hanno reso necessarie rigorose misure di sicurezza e soluzioni alternative per l'intervento umano.

A parte i limiti dell'intelligenza artificiale e i dibattiti sulla direzione del programma CCA degli Stati Uniti, le spirali dei costi e i vincoli della base industriale della difesa degli Stati Uniti potrebbero ostacolare la creazione di una massa di velivoli del genere. Il Center for Strategic and International Studies (CSIS) ha ricordato che il programma CCA deve far fronte a due preoccupazioni significative: l'aumento dei costi e i ritardi nella produzione. Il prezzo unitario previsto del CCA è salito da 3 a 25-30 milioni di dollari. Il citato programma CCA punta su 1.000 unità, ma ne saranno probabilmente consegnate solo 100 entro il 2029.

Last but not least, la carenza di manodopera in settori specializzati, i lunghi tempi di produzione e i cicli di approvvigionamento imprevedibili contribuiscono ad espandere le inefficienze. Se non è una corsa contro il tempo poco ci manca.

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