La Cina starebbe costruendo un grande centro di ricerca sulla fusione nucleare azionata da laser nella città sudoccidentale di Mianyang. Lo dimostrerebbero alcune immagini satellitari di Planet Labs analizzate da varie organizzazioni di ricerca, secondo le quali, se l'indiscrezione dovesse essere confermata, uno sviluppo del genere potrebbe teoricamente agevolare la progettazione di armi nucleari e la produzione di energia da parte di Pechino. Le foto visionate mostrano una struttura centrale circondata da quattro bracci che, presumibilmente, dovrebbero ospitare vani laser, stanze per effettuare esperimenti e una camera bersaglio contenente isotopi di idrogeno da fondere per produrre energia. Ecco tutto quello che sappiamo fino ad ora.
La strana struttura che sta costruendo la Cina
Secondo quanto riportato da Reuters, il complesso in fase di costruzione in Cina ha una configurazione che richiama quella del National Ignition Facility (NIF) statunitense da 3,5 miliardi di dollari nella California settentrionale, che nel 2022 ha generato più energia da una reazione di fusione di quanta ne abbiano pompato i laser nel bersaglio. Decker Eveleth, ricercatore presso l'organizzazione di ricerca Usa CNA Corp, e che collabora con il James Martin Center for Nonproliferation Studies (CNS), stima che la sala esperimenti della struttura cinese sia circa il 50% più grande di quella del NIF, attualmente la più grande al mondo.
"Qualsiasi Paese dotato di una struttura di tipo NIF può aumentare, e probabilmente lo farà, la propria fiducia e migliorare i progetti di armi esistenti, facilitando la progettazione di futuri progetti di bombe senza testarli", ha aggiunto William Alberque, analista di politica nucleare presso l'Henry L. Stimson Centre. Già nel 2020, l'inviato statunitense per il controllo degli armamenti Marshall Billingslea aveva pubblicato immagini satellitari che, a suo dire, mostravano l'accumulo di strutture di supporto alle armi nucleari in Cina. Queste includevano anche scatti prelevati a Mianyang che immortalavano un appezzamento di terra bonificato etichettato sotto la dicitura di "nuove aree di ricerca o produzione".
Fusione e laser
Accendere il combustibile di fusione consente ai ricercatori di studiare come funzionano le reazioni e come potrebbero, un giorno, creare una fonte di energia pulita utilizzando la risorsa più abbondante dell'universo: l'idrogeno. Il procedimento consente però anche di esaminare le sfumature della detonazione che altrimenti richiederebbero un test esplosivo. Da questo punto di vista, il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari - di cui sono firmatari sia la Cina che gli Stati Uniti - proibisce le esplosioni nucleari in tutti gli ambienti.
Siegfried Hecker, ricercatore del Freeman Spogli Institute for International Studies, ritiene che, con i test vietati, gli esperimenti di fusione subcritica e laser siano fondamentali per mantenere la sicurezza e l'affidabilità di un arsenale nucleare statunitense. Tuttavia, per quei Paesi che non hanno effettuato molti test di detonazione – la Cina ha testato 45 armi nucleari, rispetto alle 1.
054 degli Usa - tali esperimenti potrebbero avere meno valore a causa dell'assenza di un ampio set di dati come base. Dunque, mentre alcuni analisti tengono monitorano preoccupati le mosse del Dragone, altri minimizzano la minaccia sostenendo che la strutture come quella citata non rappresenterebbero un pericolo rilevante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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