Torna a salire la tensione nel Mar Rosso. Gli Houthi hanno rivendicato la responsabilità di un attacco avvenuto nelle ultime ore contro una nave commerciale greca. Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha annunciato in un tweet che la MV Cyclades, battente bandiera maltese, sarebbe riuscita a proseguire la sua rotta dopo essere stata presa di mira da tre missili balistici antinave. "I rapporti iniziali indicano che non ci sono stati feriti e la nave ha continuato la sua rotta", ha scritto il comanto statunitense su X. Il blitz ha coinvolto anche l'utilizzo di un drone, lanciato all'indirizzo delle navi da guerra Usa che pattugliavano la rotta marittima ma abbattuto dalle forze americane. I dati di tracciamento marittimo mostrano che la nave portarinfuse era diretta da Saleef, nello Yemen, verso il Canale di Suez. CentCom afferma inoltre di aver "ingaggiato e distrutto con successo" un UAV Houthi diretto verso la USS Mar delle Filippine e la USS Laboon nel Mar Rosso. In nessuno dei due incidenti si segnalano feriti o danni.
Cosa succede nel Mar Rosso
I riflettori si sono nuovamente accesi sul Mar Rosso nel pomeriggio di lunedì 29 aprile. L’Agenzia britannica per la sicurezza marittima (UKMTO) aveva infatti segnalato non meglio specificate esplosioni "nelle immediate vicinanze" di una nave commerciale al largo della costa yemenita a nord-ovest di Mokha. "La nave e l'equipaggio sono stati segnalati sani e sono salvi", aveva aggiunto l'agenzia, gestita dalla Royal Navy. In seguito la società di sicurezza marittima Ambrey aveva spiegato che la nave portacontainer battente bandiera di Malta era in rotta da Gibuti a Jeddah e che l'imbarcazione era stata probabilmente presa di mira dai ribelli yemeniti "a causa del commercio in corso del suo operatore quotato con Israele".
Il Centcom ha confermato la versione aggiungendo qualche particolare in più. Nello specifico, le forze statunitensi hanno abbattuto un veicolo aereo senza pilota (Uav) nelle acque del Mar Rosso mentre era diretto "verso la USS Philippine Sea e la USS Laboon". "L'UAV rappresentava una minaccia imminente per le navi statunitensi, della coalizione e mercantili nella regione", ha scritto su X, specificando che l'episodio non ha causato feriti o generato danni rilevanti contro i mezzi della zona.
Gli attacchi degli Houthi
Gli Houthi sono dunque tornati in primo piano. Da novembre ad oggi, il gruppo sostenuto dall’Iran - che controlla la capitale yemenita Sanaa e gran parte della costa del Mar Rosso - ha lanciato una serie di attacchi contro le imbarcazioni (commerciali e non) transitanti nelle acque della regione marittima più strategica del Medio Oriente. Il motivo? Le loro mosse dovrebbero esprimere solidarietà ai palestinesi coinvolti nella guerra di Gaza contro Israele e colpire le navi in qualche modo collegate a Tel Aviv e ai loro partner. A partire da gennaio Stati Uniti e Gran Bretagna hanno lanciato ripetuti raid contro obiettivi Houthi nello Yemen in risposta a questo tipo di azioni.
La causa dei raid registrati nelle ultime ore potrebbe coincidere con i "i preparativi degli Stati Uniti per una vasta campagna aerea contro lo Yemen, che includerà anche un attacco via terra". Come hanno scritto alcuni media libanesi, i ribelli stanno monitorando eventuali segnali e potrebbero aver lanciato i loro attacchi in relazione alle mosse di Washington.
Secondo un articolo scritto sul quotidiano Al Akhbar, affiliato a Hezbollah, l'attacco di terra sarà americano condotto in parte da "fazioni fedeli agli Emirati Arabi Uniti, su più fronti". È stato anche affermato che "recentemente Israele ha condotto un'esercitazione militare che ha coinvolto l'Arabia Saudita e altri paesi arabi presso la base aerea di Al Dhafra negli Emirati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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