L'allerta e la strana mossa del Dragone: "Rilevate ondate multiple di missili"

Taiwan ha dichiarato di essere in stato di allerta per aver rilevato "ondate multiple" di lanci di missili all'interno della Cina. La notizia è arrivata pochi giorni dopo che Pechino ha testato con successo il lancio di prova di un Icbm

L'allerta e la strana mossa del Dragone: "Rilevate ondate multiple di missili"
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Nelle ultime ore il ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato di essere in stato di allerta per aver rilevato "ondate multiple" di lanci di missili all'interno della Cina. La notizia è arrivata pochi giorni dopo che Pechino ha testato con successo il lancio di prova di un missile balistico intercontinentale. Taipei è solita monitorare con attenzione le esercitazioni militari cinesi, date le regolari attività del Dragone attorno all'isola, ma solo raramente divulga dettagli su ciò che “vede accadere” all'interno del gigante asiatico. Eppure, questa volta lo ha fatto. Alimentando non poche preoccupazioni.

L'allarme di Taiwan sui missili cinesi

Secondo quanto riportato da Reuters, il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato, a partire dalle ore 6:50 del mattino dello scorso sabato, "diverse ondate di fuoco" da parte della Forza missilistica e dell'esercito cinese nelle province e regioni della Mongolia Interna, Gansu, Qinghai e Xinjiang, tutte situate ad almeno 2.000 chilometri dall'isola. Le forze armate di Taipei "monitorano costantemente gli sviluppi rilevanti e le forze di difesa aerea hanno mantenuto un alto livello di vigilanza e rafforzato il loro stato di allerta", ha aggiunto lo stesso ministero in una nota. Fino a questo momento non sono stati diffusi ulteriori dettagli in merito alla vicenda. Sappiamo soltanto che Taiwan gestisce potenti stazioni radar su alcune vette della sua catena montuosa centrale, che possono osservare fin dentro i meandri la Cina.

Ricordiamo, come detto, che giovedì il dicastero aveva lanciato un altro allarme, questa volta per una nuova ondata di attività militare cinese attorno all'isola e di esercitazioni con armi da fuoco, accusando Pechino di instabilità politica. L'esercito del Dragone ha risposto affermando che le sue attività erano "legittime" e che le manovre sarebbero continuate. Il giorno prima, la Cina aveva effettuato un raro lancio di un missile balistico intercontinentale nell'Oceano Pacifico. Andando ancora a ritroso nel tempo, nell'agosto 2022 il gigante asiatico aveva lanciato missili nelle acque attorno a Taiwan, nell'ambito di alcune esercitazioni tenute in seguito alla visita a Taipei dell'allora presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi.

Armi per Taipei

Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha approvato un nuovo pacchetti di aiuti militari per l'isola del valore di 567 milioni di dollari. Gli Usa sono il più importante sostenitore internazionale e fornitore di armi di Taipei, anche in assenza di legami diplomatici formali. La Cina ha ripetutamente sollecitato Washington a interrompere la vendita di armi a Taiwan, che Pechino rivendica come suo territorio. Nella nota, in ogni caso la Casa Bianca ha affermato che Biden ha delegato al segretario di Stato l'autorità "per dirigere il prelievo massimo di 567 milioni di dollari in articoli e servizi del dipartimento della Difesa, e per la formazione e l'addestramento militare, al fine di fornire assistenza a Taiwan".

L'amministrazione del presidente taiwanese Lai Ching-te sta intanto prestando rinnovata attenzione al rafforzamento delle capacità di difesa civili in risposta alla crescente assertività militare di Pechino.

Durante la prima riunione di un comitato speciale per la difesa civile, creato da Lai a giugno per ottimizzare la formazione e la mobilitazione delle forze civili in caso di guerra o catastrofi naturali, il presidente ha sottolineato l'importanza di garantire la protezione di infrastrutture critiche in campo energetico, logistico, sanitario e finanziario nelle emergenze. Il comitato ha in programma una serie di esercitazioni a dicembre, marzo e giugno, che prevedono la partecipazione anche delle amministrazioni locali.

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