Gli Stati Uniti hanno confermato di adottare la strategia denominata Inferno (Hellscape) nel caso in cui la Cina dovesse lanciare un'offensiva militare per conquistare Taiwan. Lo ha fatto capire in maniera abbastanza inequivocabile il capitano della Marina degli Usa, Alex Campbell, secondo cui la prima fase dell'iniziativa Replicator, un programma focalizzato sullo sviluppo di sciami di droni aerei e navali da impiegare nel teatro dell’Indo-Pacifico, dovrebbe diventare operativa entro agosto. Considerando che Hellscape è stata concepita proprio per rispondere con la massima durezza a una fantomatica offensiva lampo di Pechino sfruttando il contributo di migliaia di droni sottomarini, marittimi e aerei - da scatenare non appena un'ipotetica flotta d’invasione cinese intraprendesse l’attraversamento dello Stretto di Taiwan - questo significa che il piano di Washington sta iniziando a prendere forma.
Prende forma la strategia Usa per difendere Taiwan
Intervenendo alla conferenza West 2025 ospitata dall'US Naval Institute e dall'AFCEA, Campbell ha spiegato che la prima versione dei droni, destinata a far parte della strategia americana "unmanned hellscape" da utilizzare contro la Cina in una potenziale guerra nello Stretto di Taiwan, è sulla buona strada per rispettare la scadenza di agosto 2025. Lo stesso capitano della Marina Usa ha affermato che l'iniziativa Replicator avrebbe raggiunto l'obiettivo fissato dall'ex vicesegretario alla Difesa Kathleen Hicks volto a supportare il Comando dell'Indo-Pacifico degli Stati Uniti.
Presentato per la prima volta da Hicks nell'agosto 2023, Replicator è un'iniziativa supervisionata dalla Defence Innovation Unit (DIU) che si concentra sulla messa in campo di migliaia di quelli che il Pentagono chiama sistemi "autonomi attritable all-domain" (ADA2) per creare sciami di piccoli sistemi di droni a basso costo, tra cui veicoli di superficie senza pilota, sistemi aerei senza pilota e sistemi anti-aerei senza pilota. La prima parte dell'iniziativa dovrà collegare i droni di superficie, quelli sotterranei e le munizioni vaganti per creare un "hellscape" mirato a prevenire una possibile aggressione militare da parte dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA) cinese attraverso lo Stretto di Taiwan. La seconda, annunciata l'anno scorso, sarà invece incentrata sul contrasto ai droni ostili.
Tutto sui droni
"Voglio trasformare lo Stretto di Taiwan in un inferno di droni utilizzando una serie di capacità segrete. Così facendo, renderei (alle forze cinesi) la vita impossibile per un mese, guadagnando il tempo necessario per tutto il resto", ha dichiarato Samuel Paparo, comandante delle forze Usa dell’Indo-Pacifico, durante un’intervista concessa a margine dell'ultimo Dialogo di Shangri-la sulla sicurezza andato in scena la scorsa estate.
L'ultima conferma da Washington in merito a un rapido progresso nelle strategie Replicator e Hellscape, come detto strettamente complementari e operativamente connesse tra loro, è arrivata in concomitanza con le previsioni di analisti e opinionisti militari secondo cui la Cina potrebbe lanciare un'invasione a Taiwan prima della fine di questo decennio, probabilmente entro il 2027. Hellscape si concentra su una semplice regola: se la Cina lanciasse un'invasione di Taiwan, i militari cinesi incontrerebbero una formidabile forza di droni statunitensi progettata appositamente per scatenare un vero e proprio inferno, e far guadagnare tempo agli Usa per organizzare la logistica, allestire basi e contrattaccare.
Tuttavia – ha scritto il Washington Post – gli sciami di droni, da soli, potrebbero non bastare a compensare l’aggressiva militarizzazione intrapresa dalla Cina sul proprio lato dello Stretto di Taiwan. Secondo il richiamato Paparo, infatti, il bilancio delle forze armate cinesi è probabilmente tre volte superiore a quello dichiarato da Pechino, una stima che lo collocherebbe a circa 700 miliardi di dollari annui. Di contro, il Comando Usa dell’Indo-Pacifico è a corto di 11 miliardi di dollari soltanto per l’anno corrente. Oltre ai limiti di bilancio, la preoccupazione maggiore per Paparo coincide con i missili da crociera ipersonici sviluppati dal Dragone appositamente per affondare le portaerei e le grandi navi da guerra statunitensi.
Infine, per Washington un’altra preoccupazione è rappresentata dallo scenario di un blocco navale cinese di Taiwan, che non comporterebbe azioni militari offensive da parte di Pechino, e cui dunque sarebbe più complesso rispondere in maniera efficace.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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