Parigi vara il “Red Team Defense”: la "squadra" di futurologi al servizio di Macron

“Red Team Defense”, un gruppo futurologi e autori che immagina scenari distopici da tradurre in strategie militari

Parigi vara il “Red Team Defense”: la "squadra" di futurologi al servizio di Macron

Il nome ricorda quello di una cellula di ribelli di Star Wars oppure una unità speciale degli Avengers, invece, quando si parla di “Red Team Defense” si intende la squadra di futurologi e autori di fantascienza al servizio dell’esercito francese che lavora a stretto contatto con esperti scientifici e militari.

Il progetto viene ideato nel 2019 grazie all’AID, l’Agenzia per l’innovazione della Difesa, un apparato dello stato francese collegato al ministero della Difesa che ha tra le sue prerogative quella di prevedere e pianificare possibili scenari davanti ai quali attrezzarsi.

La fantascienza aiuta a "guardare oltre"

A questo proposito l’agenzia quattro anni fa ha pubblicato un documento di 25 pagine intitolato “Guardare oltre” dove spingeva per la creazione di un team al quale assegnare il compito di immaginare possibili scenari e future minacce per la Francia; questo per dare agli apparati spunti di riflessione in chiave strategica.

L’idea può sembrare bizzarra e la fantascienza non è certo un’arte divinatoria. Tuttavia, la storia ci insegna che chi si occupa di futuro solitamente ha la fantasia e la competenza per pensare all’inimmaginabile, e quindi alla creazione di un punto di vista alternativo.

Pensiamo a Jules Verne che nel 1863 pubblicava “Parigi nel XX Secolo” dove cento anni prima della sua invenzione ipotizzava il sottomarino. Oppure Arthur Clarke e il suo “2001: Odissea nello Spazio”, pubblicato nel 1968, dove l’autore ha predetto i quotidiani online e gli iPad, che durante il viaggio nello spazio rappresentano gli strumenti essenziali per la vita degli astronauti.

Oltre che per la sua capacità immaginifica questa squadra risulta fondamentale per contrastare gli effetti del cosiddetto “pensiero di gruppo” e implementare la “regola del decimo uomo”. Nel film del 2013 World War Z viene spiegata bene questa teoria nel dialogo tra il capo del Mossad, Jurgen Wambrumm (Ludi Boeken), e l'agente dell’Onu Gerry Lane (Brad Pitt) dove, in una Gerusalemme assediata dagli zombi, il responsabile dei servizi segreti racconta il perché sia stato costruito un muro per tenere fuori dallo Stato ebraico i non morti. "Nel 1973 eravamo tutti sicuri che gli arabi non ci avrebbero attaccati e con la guerra del Kippur sono arrivati vicini a distruggere Israele. Da allora abbiamo sviluppato la teoria del decimo uomo: se nove di noi sono convinti che un pericolo non si manifesterà, il decimo deve trovare tutti i motivi per i quali invece quel pericolo è reale e imminente".

Lo stesso Jean-Baptiste Colas ex comandante dell’AID afferma: "Nel XXI secolo, di fronte alle crisi che stiamo attraversando e che attraverseremo in futuro, dobbiamo saperci circondare di persone che ci permettano di uscire dai nostri pregiudizi e dalle nostre strutture tradizionali”

Il governo francese stanzia 10 miliardi per l'innovazione in campo strategico militare

Dato dunque il contesto attuale che va dal Covid-19 all’invasione russa in Ucraina, si capisce, allora, perché Emmanuel Macron e il suo governo siano convinti della necessità di rafforzare le forze armate aumentando significativamente la spesa militare per far fronte alle minacce presenti e future.

La Francia sta lavorando da mesi al nuovo disegno di legge relativo alla programmazione militare, che prevede un aumento a 413 miliardi di euro tra 2024 al 2030. E nella lista è previsto uno stanziamento anche per la “Red Team defense”. La cellula rientra infatti nel budget per l’innovazione, circa 10 miliardi di euro.

Gli scenari già pubblicati

La squadra è già al lavoro e ha già pubblicato scenari sotto forma di racconto che si possono trovare sul loro sito. Un esempio? "Cronaca di una morte culturale annunciata", racconto di fantascienza pubblicato nel 2021. La storia si svolge in un nel 2040 dove il 90% degli europei è racchiuso in "sfere sicure", bolle comunitarie in cui ognuno può scegliere ciò che leggere, sentire e vedere. Nel 2045 le voci di un attacco bioterroristico si diffonde a Grand-City, e per l’esercito francese diventerà impossibile evacuare le comunità a causa della segmentazione e della disinformazione diffusa.

Il racconto è una estremizzazione e narrazione dei pericoli derivanti dall’utilizzo dei social network. Il documentario “the social dilemma” evidenzia già la polarizzazione in atto, a partire delle idee politiche che portano le persone a vivere in una sorta di bolla di informazione tagliata a misura di chi ne fruisce. Che questo possa poi declinarsi in effettive comunità separate come descritto dal racconto è un altro paio di maniche ma sicuramente è un’ipotesi affascinante sulla quale riflettere.

Scenari e analisi rimangono separate

La collaborazione con gli apparati dello Stato prevede che una separazione tra il lato creativo e quello di analisi e implementazione. A spiegarlo è Virginie Tournay una componente del team: "Questa esperienza funziona perché i lati della creazione e dell'analisi sono separati. Noi siamo il lato creativo, quindi produciamo scenari. D'altra parte, il red team non è tenuto a trarre lezioni militari da queste ipotesi. Non saprei nemmeno dirvi chi li sfrutta. Il che in realtà tutto questo ci dà un'immensa libertà, dal momento che non dobbiamo immaginare le risposte date ai nostri scenari. Questo è estremamente importante, perché altrimenti non potremo più permetterci scenari completamente distopici. “

Anche Stati Uniti e Inghilterra utilizzano la fantascienza

L’esercito transalpino non è l’unico a servirsi degli autori di fantascienza. Negli Stati Uniti, il Sigma Forum fornisce da anni consigli simili ai funzionari Usa. In Europa, il ministero della Difesa britannico (MOD) utilizza autori che occupano di futuro.

L’approccio francese secondo Jean-Baptiste Colas è tuttavia unico nel suo genere. La Francia rimane figlia della sua volontà di grandezza che la porta, secondo l’ex comandante dell’AID: “A scommettere e affrontare questioni più filosofiche, sociologiche o psicologiche, cosa che i nostri alleati anglosassoni non necessariamente fanno." La squadra funziona così bene, soprattutto sotto la presidenza Macron. Quest'ultimo ha persino chiesto una linea diretta per poter porre domande alla Squadra Rossa.

Scenari distopici e "solarium"

La questione è affascinante e potrebbe essere utile al Paese se si dovesse mettere in pratica un “solarium”. Per solarium si intende l'esercitazione che, mettendo insieme le migliori risorse del paese, sforni una strategia da perseguire in campo geopolitico.

In questo senso basti pensare che Il team di autori transalpini è stato anche invitato a partecipare ad una riflessione sul progetto della portaerei di nuova generazione della Marina francese, che avrà il compito di sostituire l’attempata Charles de Gaulle. Il Red Team si è concentrato sull’immaginare attacchi hacker, che gli ingegneri del progetto non hanno mai previsto. In seguito al loro intervento alcune parti del sistema di sicurezza della portaerei sono state quindi modificate.

Oggi più che mai gli stati che aspirano a poter disegnare la propria traiettoria e non brancolare nel buio devono avere pronte strategie pensate e distillate dalle migliori menti del paese. La Francia con il suo “Red Team” è sicuramente sulla buona strada.

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