Milano - Un’edizione per scalatori. Il 93° Giro d’Italia scatta domani da Amsterdam con il prologo, che apre una una corsa rosa griffata da cinque tappe di alta montagna. Quattro le frazioni a cronometro e sette quelle adatte ai velocisti. La prima tappa italiana arriva dopo il primo giorno di riposo: la quarta frazione è una crono a squadre di 32,5 km con partenza da Savigliano ed arrivo a Cuneo.
Una piccola Roubaix Fra le novità di questa edizione, un lungo tratto di sterrato nella settima tappa, la Carrara-Montalcino di km 215. "Anche in Italia abbiamo una piccola Rubaix", ha detto Angelo Zomegnan, direttore del Giro d’Italia, presentando lo scorso ottobre la frazione che prevede un ultimo tratto di strade bianche di circa 10 km. Il giorno dopo, il Giro affronterà la prima tappa con arrivo in salita, la Chianciano Terme-Terminillo di 189 km. Il traguardo dell’undicesima tappa è a L’Aquila, al termine della frazione più lunga del Giro di 256 km. La corsa rosa sale ancora nella 14^ tappa, che transita sui 19 km del Monte Grappa con arrivo ad Asolo dopo 201 km, e nella 15a tappa, con arrivo sul Monte Zoncolan dopo 218 km.
La dura crono scalata Dopo il secondo giorno di riposo la carovana riparte con un’altra frazione destinata a fare selezione: la 16^ tappa è una durissima crono-scalata di 12,9 km con partenza da San Virgilio di Marebbe a Plan de Corones. Fa paura anche la 19^ frazione, la Brescia-Aprica di 195 km in cui i corridori affronteranno le terribili vette del Mortirolo.
Le vette alpine La cima Coppi della 93^ edizione è sui 2618 metri del Passo Gavia con
pendenze massime del 15%, momento-chiave della 20a tappa la Bormio-Ponte di Legno. L’ultima frazione, la 21^, non sarà una passerella ma una insidiosa crono individuale di 15,3 km con arrivo all’interno dell’Arena di Verona.
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