Stellantis procede «controcorrente» e, nonostante il mercato sostenga che la guida autonoma non rappresenti - ora - una priorità per i costruttori, ecco arrivare l'annuncio dell'acquisizione della startup ungherese aiMotive. Quattro le sue aree di azione: aiDrive, stack con software integrato per la guida autonoma; aiData, operazioni basate su intelligenza artificiale e data tooling; aiWare, competenza e proprietá intellettuale per i microchip in silicio; aiSim, simulazione software per lo sviluppo della guida autonoma.
Stellantis, che già offre sulla propria ampia gamma soluzioni per la guida autonoma di Livello 2 (il conducente mantiene sempre la responsabilità del mezzo ed è supportato in alcune manovre e contro il rischio di incidenti), ha anche testato il potenziale dell'autonomia di Livello 3 (il veicolo effettua sorpassi, sterzate, frenate e accelerazioni automaticamente con il guidatore che può riprendere all'occorrenza il controllo).
Con i partner tecnologici Bmw e Waymo, inoltre, il gruppo con al volante Carlos Tavares è impegnato nelle soluzioni di Livello 3 e Livello 4 (il taxi-robot, per esempio, dove la presenza umana a bordo non è necessaria). Proprio l'accordo con l'americana Waymo (gruppo Alphabet) punta allo sviluppo e al collaudo di furgoni a guida autonoma di Livello 4.
La strategia software di Stellantis è attesa generare circa 20 miliardi di ricavi incrementali annui entro il 2030.
Di ieri,
infine, i dati sulle vendite di auto in Europa a ottobre: +14,1% (-7,8% da gennaio), terza crescita dopo 13 cali consecutivi grazie alla maggiore disponibilità di vetture nuove. Per Stellantis -1,8% e -14,8% nei 10 mesi.
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