La crisi fa chiudere le imprese, strozzate da tasse e mancanza di liquidità e le pubbliche amministrazioni che fanno? Orecchie da mercante. Entro ieri avrebbero infatti dovuto pubblicare online l'elenco dettagliato delle fatture che pagheranno a breve. Ma solo la metà dei Comuni, 6 ministeri e 9 Regioni hanno fatto il proprio dovere, come rivelano ilSole24ore e Italia Oggi.
Nell'elenco dei "virtuosi" spicca tra l'altro l'assenza di Roma e del Comune di Bolzano che addirittura non ha nemmeno ancora chiesto l'allentamento del patto di stabilità e le anticipazioni alla Cassa depositi e prestiti. A Cagliari, invece, è stato attivato un portale online chiamato "Portale del creditore", per il cui accesso è necessaria però un'autorizzazione in contrasto con la norma, che vuole un elenco pubblico dei dati essenziale. Bene però Milano, Genova, Trento, Firenze, Napoli, Palermo e Potenza, mentre Perugia con un comunicato ha fatto sapere di non avere nulla da pubblicare.
Ma a preoccupare non sono solo le inadempienze burocratiche che, si sa, non sono certo un evento straordinario in Italia. Per pagare i debiti, i 1508 enti locali che hanno usufruito del dl sblocca debiti hanno chiesto in totale ben 5,7 miliardi di euro. Peccato che il decreto ne metta a disposizione appena 3,6. Stessa storia per le Regioni, dove mancano comunque 1,3 miliardi.
Una situazione che rende necessario uno dei punti della mozione firmata da Renato Brunetta e Daniele Capezzone per anticipare lo sblocco di tutti i pagamenti al 2013.
Nel provvedimento messo a punto dal capogruppo alla Camera e dal presidente della Commissione finanze alla Camera, infatti, si parla di una "task force" che verifichi l'operato di tutti gli enti coinvolti e che compili una black list e una white list.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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