La corsa al rialzo del prezzo delle materie prime energetiche, sulla scia delle tensioni internazionali, rischia di mettere in crisi anche la filiera italiana del tabacco. Quella di casa nostra è la più importante in Europa, con circa 50mila addetti tra Campania, Umbria, Veneto e Toscana, e quasi 2.500 aziende che ora temono l'impatto dell'aumento vertiginoso dei costi dell'energia sulle produzioni. A partire dal mese di marzo, però, le imprese del settore potranno contare su un bonus economico straordinario messo in campo da Philip Morris Italia per i coltivatori che aderiscono all'accordo di filiera con Coldiretti per il 2022.
Il "salva raccolti" è stato siglato lo scorso febbraio ed entrerà in funzione in questi giorni con l’erogazione dei primi sussidi. Si tratta della prima intesa a beneficio della filiera agricola mai realizzata in Italia e rientra nel quadro della partnership tra la multinazionale americana, il ministero delle Politiche Agricole e la Coldiretti per l’acquisto di tabacco in foglia e la sostenibilità. Una collaborazione che sarà rinnovata a breve e che prevede investimenti pluriennali da circa 100 milioni di euro l’anno.
Philip Morris, infatti, punta sull’agricoltura italiana per le foglie destinate alla fabbricazione degli stick per i dispositivi che riscaldano il tabacco senza combustione. Prodotti innovativi con cui Philip Morris non fa mistero di voler sostituire le sigarette tradizionali nel più breve tempo possibile. Gli investimenti della multinazionale puntano anche a rendere la filiera del tabacco Made in Italy sempre più efficiente, digitalizzata e sostenibile in vista della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) prevista per il 2023.
"Rimaniamo concentrati sul nostro obiettivo di costruire un futuro senza fumo eliminando le sigarette grazie a prodotti del tabacco innovativi senza combustione", ha sottolineato in una nota Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia. "Grazie a un percorso iniziato diversi anni fa, - ha ricordato - oggi i coltivatori italiani sono protagonisti di questa trasformazione insieme a Philip Morris Italia". L’impegno dell’azienda, ha aggiunto, "va nella direzione di mantenere alta la competitività della nostra filiera integrata".
Secondo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini per affrontare la crisi attuale è necessaria una "corresponsabilità dell’intera filiera". In questo senso, "l'iniziativa assunta nell'ambito dell’accordo siglato nel settore del tabacco rappresenta un segnale importante per l’intero sistema agroalimentare", scosso da "aumenti di costi insostenibili per le imprese agricole" che "rischiano di compromettere i raccolti con un impatto su economia, ambiente e lavoro".
L'azienda, che in questi anni ha mantenuto stabili i volumi di acquisto di tabacco greggio nostrano nonostante una flessione generale del comparto del 42,2 per cento tra il 2011 e il 2021, ha scelto di sostenere la filiera italiana anche in questa nuova fase di incertezza dovuta agli attuali scenari
geopolitici. La tabacchicoltura Made in Italy, quindi, per la quale sono stati investiti in vent’anni oltre due miliardi di euro, resta al centro della strategia di Philip Morris per un futuro senza sigarette.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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