La stangata sulle bollette di luce e gas potrebbe costare ai contribuenti italiani fino a 70 miliardi di euro. L’anno 2022 potrebbe rivelarsi nefasto dal punto di vista economico per migliaia di famiglie e imprese e le associazioni a tutela dei consumatori cerano di ricorrere a una serie di espedienti per convincere il governo a invertire la rotta. Il Codacons, insieme ad altre organizzazioni no profit, ha presentato un ricorso al Tar della Lombardia contro gli aumenti spropositati scattati lo scorso primo gennaio. L’obiettivo è impugnare le delibere dell’Autorità di regolazione energia reti e ambiente (Arera) con le quali si è dato il via libera agli incrementi delle bollette per il primo trimestre del 2022.
Secondo le associazioni a tutela dei consumatori, i provvedimenti adottati si basano su “su criteri illegittimi che hanno portato al pesante rincaro delle bollette a danno di famiglie e imprese”. Nel ricorso si contesta il fatto che “una stima circoscritta ad un solo periodo trimestrale di volta in volta aggiornato, possa comportare una grave lesione dei diritti dei consumatori finali”. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, parla di“vizi di motivazione” e di “violazione del principio di trasparenza”, ritenendo che la misura avallata manca di specificare in modo chiaro non solamente la modalità, ma soprattutto le motivazioni che giustificherebbero l'aumento del costo medio di approvvigionamento dell'energia elettrica e del gas.
Al Tar è stato chiesto anche di controllare se si sia verificata la falsa applicazione della Costituzione. L’incremento delle tariffe riguarda un servizio pubblico essenziale, come tale è prevista la necessità di assicurare la continuità e la qualità della prestazione, la tutela degli utenti e dei consumatori, l'accessibilità dei costi. Il prezzo dovrebbe essere, dunque, abbordabile per il consumatore finale. La carta costituzionale evidenzia un aspetto fondamentale: l'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
Non passerà molto tempo per ottenere la sentenza del Tar che nei prossimi giorni sentirà i responsabili di Arera, del governo e delle principali società energetiche italiane, per acquisire informazioni e decidere in merito al ricorso. Qualora il Tribunale amministrativo regionale dia ragione al Codacons, le delibere di Arera dovranno essere annullate. A quel punto sarà necessario ricalcolare le fatture da inviare agli utenti.
“Gli incrementi delle tariffe energetiche – ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – stanno avendo ripercussioni pesantissime per i consumatori, per le imprese e per le attività in ogni settore, determinando un forte rialzo dei prezzi al dettaglio, con l'inflazione che a gennaio è balzata al +4,8% e ricadute per 1.474 euro annui a famiglia in termini di maggiore spesa”.
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