Tasse, tasse e ancora tasse. La casa, bene rifugio per tutti gli italiani, è stata falcidiata più dalle innumerevoli imposte che dalla crisi economica. Su abitazioni, negozi, uffici e capannoni gravano, infatti, oltre 52 miliardi di tasse. La Cgia di Mestre fa i conti in tasca ai contribuenti italiani dopo che il governo Letta ha introdotto la Tasi. L'ennesimo fardello sull'abitazione porterà nel 2014 un aumento del carico fiscale sugli immobili di quasi 3 miliardi. "Dall'inizio della crisi - calcolano gli analisti della Cgia di Mestre - paghiamo 10 miliardi in più".
Secondo il report degli artigiani di Mestre, nel 2014 il peso fiscale sugli immobili supererà i 52 miliardi di euro, ben 2,9 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno. Dall'inizio della crisi economica il livello di tassazione su case, negozi, uffici e capannoni è aumentato di ben 10 miliardi di euro. "Se in questi ultimi otto anni il prelievo legato alla redditività degli immobili è rimasto pressochè uguale - dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - quello riferito ai trasferimenti di proprietà è addirittura sceso del 23%, a seguito della fortissima crisi che il mercato immobiliare ha subito in questi ultimi anni. Solo il gettito riconducibile al possesso dell'immobile ha subito un vera e propria impennata: dal 2007 ad oggi è cresciuto del 78%". Tra l'Imu, la Tasi e il nuovo prelievo sui rifiuti, nel 2014 gli italiani si troveranno a sborsare quasi 31 miliardi di euro. "Questo importo incide sul prelievo totale per quasi il 60%", fanno presente dal quartier generale di Mestre.
Tenendo conto di tutto il sistema fiscale che grava sul mattone, nel 2014 i proprietari di immobili pagheranno quasi 3 miliardi in più rispetto al 2013. Una buona parte di questo aumento va addebitato all'introduzione della Tasi che appesantirà il prelievo fiscale soprattutto sui proprietari di seconde e terze case e su quelli che possiedono un immobile ad uso produttivo. La Cgia di Mestre ricorda che, negli ultimi otto anni, il prelievo sui rifiuti è aumentato del 66%. Nel 2007 si aggirava intorno ai 4,6 miliardi di euro, oggi ha raggiunto quota 7,6 miliardi. L'imposta che grava sugli immobili, che un tempo si chiamava Ici e che ora è stata ribattezzata Imu, ha fatto salire il carico fiscale del 53%. "Nel 2007 il gettito era di 12,7 miliardi - continuano gli artigiani di Mestre - nel 2014 sfiorerà i 19,5 miliardi di euro".
Tuttavia, la voce che ha subito la variazione percentuale più forte è stata quella riferita alle successioni e alle donazioni che è schizzata all'insù del 390%. "Se nel 2007 l'Erario aveva incassato 106 milioni di euro - conclude la Cgia - nel 2014 il gettito previsto raggiungerà i 520 milioni di euro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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