Ultima settimana di campagna elettorale in Sardegna, dove circa un milione e 400 mila sardi sono chiamati al voto per le amministrative, che si svolgeranno il 30 a 31 maggio. Negli stessi giorni si voterà anche in Sicilia: 413.668 elettori saranno chiamati ad eleggere sindaci e consiglieri di 41 comuni.
Province sarde - Le sfide principali sono quelle che riguardano il rinnovo degli otto consigli provinciali dell’isola a Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Oristano, Nuoro, Ogliastra, Sassari ed Olbia-Tempio. Andranno alle urne anche i cittadini di 176 amministrazioni comunali, ma solo sei comuni hanno più di 15 mila abitanti: Sassari, Nuoro, Quartu Sant’Elena, Iglesias, Porto Torres e Sestu. In questi centri, se le preferenze non supereranno il 50% dei consensi, si potrebbe andare al ballottaggio il 13 e 14 giugno.
Esercito di candidati Sul fronte delle liste si presenta un esercito di candidati: quasi 12.000 per poco più di 24 mila posti da consigliere provinciale e comunale. Solo nei grandi comuni la battaglia elettorale si gioca su 25 candidati a sindaco, mentre sono 45 gli aspiranti alla carica di presidente della Provincia.
Test nazionale Dopo le regionali nella Penisola, le elezioni in Sardegna possono rappresentare un ulteriore test per gli equilibri dei partiti a livello nazionale, ma soprattutto vengono viste come una verifica, a distanza di oltre un anno, dell’attività del governo della Regione, affidato nel febbraio 2009 al centrodestra con il presidente Ugo Cappellacci. Nelle Provinciali, si parte dal 7 a 1 per il centrosinistra, ma a complicare le cose ci hanno pensato gli stessi schieramenti che in più territori si presentano divisi. A Cagliari sia il centrodestra, sia il centrosinistra sono lacerati dagli strappi tra Pd ed Idv, per la ricandidatura del presidente uscente, Graziano Milia, e all’interno dello stesso Pdl, che ufficialmente sostiene un assessore comunale di Cagliari, Giuseppe Farris, a cui si frappone la candidatura del senatore Pdl Piergiorgio Massidda, uno dei saggi-fondatori del partito. A Nuoro il centrosinistra si è spaccato sulla conferma del presidente uscente, Roberto Deriu, mentre in Gallura e nelle province di Sassari ed Ogliastra la Lega Nord Sardegna abbandona il centrodestra, schierando un proprio candidato. Altra divisione nel centrosinistra ad Olbia-Tempio, mentre i problemi nel centrodestra riguardano anche ad Oristano.
Autonomia Tre le anime indipendentiste: "Irs", "Malu Entu" e "A Manca pro s’indipendetzia", che candida al comune di Sassari, Bruno Bellomonte, arrestato nel 2009 nell’ambito dell’inchiesta sulle nuove Brigate Rosse e ancora detenuto con l’accusa di terrorismo.
Situazione Sicilia - L’unico capoluogo chiamato alle urne è Enna, mentre l’unica provincia esclusa dal voto è Siracusa. In 12 comuni con popolazione superiore a diecimila aitanti sarà adottato il sistema proporzionale; l’eventuale ballottaggio si terrà il 13 e il 14 giugno. In provincia di Agrigento i comuni chiamati alle urne sono 5, nel Nisseno 4 (tra cui Gela), 5 in provincia di Catania, 4 nell’Ennese (compreso il capoluogo), 8 nel Messinese, dove il Comune più popoloso è Milazzo, 12 in provincia di Palermo, 1 nel Ragusano e 2 nel Trapanese.
Le posizioni Gli enti che vanno alle urne per la naturale scadenza degli organi sono 32; in 9 si torna al voto perche i sindaci sono stati sfiduciati o si sono dimessi e in uno (Siculiana, nell’Agrigentino) perchè sciolto per mafia nel 2008. Enna, dove è più concentrata l’attenzione, avrà 6 candidati a sindaco e fra loro non ci sarà l’uscnte Rino Agnello (Pd): i democratici candidano Paolo Garofalo, mentre una coalizione composta da Idv e movimenti puntano su Enzo Cimino. Angelo Moceri (centrodestra) sarà appoggiato da Mpa e Pdl "ufficiale", mentre il Pdl-Sicilia (che si ispira alle posizioni del sottosegretario Gianfranco Miccichè) propone Maria Teresa Montalbano. Corre da solo anche l’Udc, con Santi Motta. Infine, la Democrazia cristina candida Pino Gloria.
Trentino Alto Adige al ballottaggio Giornata di ballottaggio per l’elezione del sindaco, domani, in tredici comuni del Trentino Alto Adige. Le sfide su cui si concentra l’attenzione sono soprattutto quelle di Merano e Rovereto. Nella prima si confrontano il sindaco uscente, Guenther Januth della Svp, sostenuto dal Pd, dalla Lista civica Unione per Merano e dall’Idv, e Cristina Kury dei Verdi, che ha l’appoggio di Rifondazione comunista. Al primo turno, due settimane fa, Januth aveva ottenuto il 35,7% dei voti, Kury il 16,6%. A Rovereto sono in corsa il sindaco uscente, Guglielmo Valduga, espressione di un insieme di liste civiche, e il candidato del centro sinistra, Andrea Miorandi. Al primo turno, Valduga, che per il ballottaggio ha l’appoggio anche del Pdl, ha ottenuto il 31,14% dei voti; Miorandi il 32,46.
In Alto Adige, si va al ballottaggio anche a Laives, dove la sfida è tra il candidato del centro destra Christian Bianchi, e quella del centro sinistra, Liliana Di fede, e a Bressanone con la scelta fra il sindaco uscente, Albert Puergstaller della Svp, e Walter Blaas dei Freiheitlichen. In Trentino, si vota anche ad Arco, Ala, Baselga di Pinè, Lavis, Ledro, Mori, Predazzo, Storo e Villa Lagarina. In totale, gli elettori chiamati al voto, domani, in tutta la regione, sono 138.383.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.