Meta lancia la sfida a Twitter. Ecco cosa sappiamo di "Barcelona"

Anche Meta prova a contrastare Twitter, proponendo una piattaforma alternativa sulla quale pubblicare post fino a 500 caratteri e collegabile a Instagram. Il progetto Barcelona prende forma, anche molte informazioni sono top secret

(Immagine: https://unsplash.com/maria_shalabaieva)
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Tutti contro Twitter. Dopo BlueSky, un’alternativa a Twitter che sta riscuotendo molto interesse, prende lentamente forma il progetto P92, l’iniziativa di Meta (la holding che raggruppa Facebook, Instagram e WhatsApp) che risponde al nome di Barcelona e con la quale assumono un senso le parole di Mark Zuckerberg, l’amministratore delegato di Meta che lo scorso mese di marzo aveva parlato di una piattaforma social basata principalmente sui messaggi di testo.

Ancora prima è balzato agli onori delle cronache Mastodon, rete sociale di microblogging decentralizzata e Open source che risale al 2016 ma che è diventata estremamente popolare quando Elon Musk, nel 2022, ha annunciato il proprio interesse per Twitter, inducendo gli utenti a cercare alternative valide.

Ora Meta, con Barcelona, vuole contendersi quella fetta di utenti ancora disposta a valutare opzioni e insofferente davanti ai cambiamenti introdotti nel frattempo da Elon Musk, tra necessità di monetizzare, licenziamenti di massa e operazioni di pulizia che lasciano perplessi.

Cosa sappiamo di Barcelona

Poco. Non si conosce la data di lancio né se questo avverrà soltanto in alcuni Paesi oppure contestualmente in tutto il mondo. Le poche indicazioni trapelate parlano di post solamente testuali, come ha confermato Meta a Platformer.news, e fino a 500 caratteri insieme alla possibilità di collegare la piattaforma all’account Instagram di chi ne fa uso, mantenendo così il medesimo account e quindi lo stesso nome e la stessa foto.

Tutto ciò lascia però intuire dei perché. Sappiamo che a febbraio del 2023 Instagram ha rilasciato Notes, una funzione che permette la pubblicazione di messaggi brevi e che non ha avuto il successo sperato. Sappiamo anche che a Meta manca una piattaforma decentralizzata e che i creator e gli influencer rappresentano una via per monetizzare. A seguire il progetto Barcelona c’è anche la divisione di Meta Sharing Product Group, che si occupa appunto di supportare i creatori di contenuti e gli influencer.

Lotta senza quartiere

Lo scorso 10 maggio Elon Musk ha annunciato che Twitter supporterà anche i messaggi vocali e le videochiamate, mettendo così una gamba nel territorio di WhatsApp. Parallelamente Meta, con Barcelona, invade il territorio di Twitter. Come spesso accade, c’è un però. Musk converge verso la Superapp della quale si sa poco, se non che “potrà fare qualunque cosa” e per la cui buona riuscita è stata ingaggiata la Ceo Linda Yaccarino.

Sul versante Meta c’è Facebook, i cui utenti hanno a disposizione in modo vicendevole Instagram, WhatsApp e prossimamente anche Barcelona, qualcosa che richiama, per quanto ne sappiamo oggi, il microblogging di Twitter.

Il vasto mercato dei social network (occidentali) si sta sempre più partizionando in due, creando un Giano Bifronte che sarà difficile da controllare e, se necessario, ridimensionare. C’è da chiedersi quanto ossigeno rimarrà ai concorrenti, tra questi anche BlueSky e qualsiasi alternativa dovesse prendere forma in futuro.

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