Caso Marò, governo e Ue impotenti

Per Terzi, Bruxelles e Roma stanno facendo il possibile. Ma di nostri militari sono ancora in India. Chiediamo alle Rosse di aiutarci a riportarli a casa SCRIVI ALLA FERRARI

Caso Marò, governo e Ue impotenti

Sono otto mesi che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono reclusi in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori. E sono otto mesi che il governo italiano e l'Unione europea cercano in tutti i modi di riportarli a casa. Inutilmente. Abbiamo dimostrato perché: contano davvero poco, come ci hanno spiegato Fausto Biloslavo e Riccardo Pelliccetti.

Già ieri Bruxelles aveva ribadito i suoi sforzi diplomatici per risolvere la questione, ma di concreto non c'è stato ancora nulla. L'unica cosa che l'Europa può fare è quella di aspettare che la giustizia indiana faccia il proprio corso, col rischio che i nostri marò non tornino più a casa. A poco servono anche le parole del ministro degli Esteri, Giulio Terzi che su Twitter sostiene: "L’Ue conferma sostegno a Italia e massima priorità al caso. Governo sempre al lavoro per riportarli a casa".

Ancora parole, appunto. Che certo non ci rassicurano. Ecco perché chiedamo che siano altri a mobilitarsi. Come la Ferrari che, in occasione del prossimo Gran Premio in India, può "vestire" le due rosse con dei fiocchi gialli.

Manca meno di una settimana alla gara e la scuderia di Maranello non ha ancora deciso se aderire alla nostra iniziativa. Finora sono quasi 3.500 nostri lettori che hanno fatto appello alle Rosse. Continuate a scrivere alla Ferrari. Aiutateci a riportare i nostri militari a casa

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