La Francia tiene il fiato sospeso per un'operazione di polizia che va avanti, ormai, da diverse ore. Il "mostro", come lo aveva definito il presidente Nicholas Sarkozy. Ma l'uomo è ancora sotto assedio, asserragliato nella sua casa. "Vogliamo prenderlo vivo affinché sia giudicato da un tribunale", lo ha detto il ministro dell’Interno francese, Claude Gueant. Appena è calato il buio è stata staccata la corrente in tutta la zona. Poi, intorno a mezzanotte, è iniziato l'assalto finale: tre esplosioni hanno risuonato attorno alla casa del killer di Tolosa.
Ventiquattrenne, di origini algerine, Mohamed Merah è rimasto rinchiuso in casa, circondato dalla polizia, per tutto il giorno. Ha detto di "essere un mujahedin" e di "aver voluto vendicare i bambini palestinesi". Suo fratello è finito in manette nel corso del blitz delle teste di cuoio. Tre agenti sono rimasti feriti nello scontro a fuoco. Dopo ore di assedio il presidente Sarkozy ha bloccato l'assalto finale delle teste di cuoio, dicendo di voler prendere vivo il killer. Intanto si apprende che la polizia ha trovato dell’esplosivo nell’auto di uno dei fratelli di Merah.
L’abitazione dell’uomo, al numero 17 della rue Sergent Vignè, si trova a soli 3 chilometri dalla scuola Ozar Hatorah in cui il killer ha compiuto la strage lunedì. Sul posto è stata subito portata la madre del presunto killer, per cercare di farlo ragionare ma - riferisce il ministro degli Interni Claude Gueant - "lei stessa non ha voluto entrare in contatto con il figlio, affermando di non avere alcuna influenza su di lui".
Il blitz
All’arrivo delle forze dell’ordine il franco algerino, sentitosi braccato, ha sparato in direzione della porta. "Rivendica di essere un mujahedin - dice il ministro degli Interni Gueant - di appartenere ad Al Qaeda, di aver voluto vendicare i bambini palestinesi e di aver attaccato l’esercito francese a causa della sua partecipazione alle missioni all’estero". Gli inquirenti lo hanno rintracciato grazie allo scooter nero utilizzato e al computer di suo fratello.
Il killer era noto da tempo ai servizi segreti francesi, come persona vicina ai gruppi islamici più radicali. I servizi lo conoscevano perché faceva parte di "quel gruppo di persone che fanno ritorno dalle zone di combattimento e che preoccupano sempre", dicono fonti dell'inchiesta. Gli 007 ritengono sempre possibile l'eventualità che queste persone - alcune decine nell'Europa occidentale - possano passare all'azione dopo il loro rientro.
Oggi voleva uccidere un soldato
Un nuovo particolare inquietante. Oggi Merah aveva in programma di "uccidere un militare". Lo ha fatto sapere una fonte di polizia, citata dalla stampa francese. Il killer aveva in programma di "colpire di nuovo" questa mattina, aveva detto qualche ora prima Sarkozy ai capi religiosi che l'hanno incontrato.
A riferire le parole del presidente francese è stata, tra gli altri, Nicole Yardeni, capo della comunità ebraica nella regione del Midi-Pirenei. L’assassino voleva "colpire di nuovo", aveva assicurato Sarkozy, e "aveva pianificato di farlo questa mattina".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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