È di 232 vittime il bilancio di un incidente verificatosi in Turchia, in una miniera di carbone a Soma, a nord-est della città di Izmir (Smirne).
787 minatori sono rimasti intrappolati a causa di un'esplosione avvenuta nella serata di ieri, a circa duemila metri sottoterra e a quattromila dall'ingresso.
Le operazioni di soccorso sono andate avanti tutta la notte. Potrebbero essere ancora duecento i lavoratori bloccati sottoterra. Secondo l'agenzia di stampa Dogan, tra le vittime ci sarebbe anche un 15enne, Kemal Yildiz.
Col passare delle ore è sempre meno probabile che i minatori possano essere trovati in vita. Il ministro dell'Energia, Taner Yildiz, ha detto in televisione che "le speranze circa gli sforzi di salvataggio si stanno affievolendo". Il premier, Tayyp Erdogan, che si è recato sul posto, ha detto che quello di Soma potrebbe essere il "peggiore disastro mai avvenuto in una miniera in Turchia".
Un guasto a un trasformatore elettrico la probabile scintilla dell'incendio. Le vittime sono rimaste uccise per avere inalato monossido di carbonio.
La miniera, secondo il ministero del Lavoro, era stata ispezionata l'ultima volta lo scorso 17 marzo. Cresce però la protesta di chi ritiene le misure di sicurezza non fossero sufficienti.
A Istanbul molti giovani hanno manifestato stendendosi a terra nei vagoni della metropolitana, in solidarietà con i minatori intrappolati a Soma. 538em;">Ad Ankara un gruppo di circa 800 studenti è stato fermato dalla polizia con lacrimogeni e cannoni ad acqua, mentre tentava di organizzare un corteo di protesta. Nel Paese sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale.
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