Esultano i coltivatori diretti italiani: Obama e la moglie non sono organismi geneticamente modificati. Prova ne sia non solo che la signora Michelle coltiva l'orto alla Casa Bianca, ma che entrambi mangiano «Ogm free» e sono andati a festeggiare il 46.mo compleanno della first lady in un ristorante «biologico». Peccato, verrebbe da dire, che le multinazionali Usa continuino a invadere i mercati del Terzo mondo di prodotti modificati fin nella struttura molecolari, e tali da contaminare e rendere sterili le sementi dei campesinos di gran parte degli stati poveri.
Ma tant'è, e l'organizzazione Coldiretti guarda al bicchiere mezzo pieno, prevedendo che Obama cambierà anche la politica degli Stati Uniti nel settore agricolo. «È significativa la scelta del presidente americano Barack Obama - recita un comunicato - di offrire la cena di compleanno della moglie Michelle in un ristorante che si fregia nel menu di offrire prodotti biologici certificati ottenuti da produttori che non usano organismi geneticamente modificati (Ogm) nelle coltivazioni e gli ormoni per far crescere gli animali negli allevamenti, entrambi vietati in Italia ma permessi negli Stati Uniti».
Il festeggiamento del compleanno della signora Obama è avvenuto presso il ristorante «Nora» nei pressi di Dupont Circle a Washington, «primo ristorante americano certificato come biologico». «Un comportamento - dice l'organizzazione italiana - coerente con un numero crescente di cittadini americani tra i quali cresce l'interesse per il consumo di cibi naturali come in Europa dove secondo un recente sondaggio Coldiretti/Swg quasi tre italiani su quattro che esprimono una opinione (72 per cento) ritengono che i cibi con organismi geneticamente modificati sono meno salutari di quelli tradizionali».
«La decisione presidenziale potrebbe significare - auspica la Coldiretti - un cambiamento nella politica agricola americana che fino ad ora ha promosso la diffusione di organismi geneticamente modificati (Ogm) e difeso l'utilizzazione di ormoni negli allevamenti vietati in Europa». Si tratta però «soprattutto - secondo gli imprenditori agricoli - di un riconoscimento e di una opportunità di mercato per l'agricoltura italiana che leader in Europa per la qualità con il maggior numero di imprese impegnate nel biologico (50mila) e che ha fatto la scelta di mantenere le proprie coltivazioni libere dalle contaminazioni degli Ogm, grazie alla solida alleanza tra Coldiretti, ambientalisti, consumatori e le istituzioni».
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